Lite a Messina, migliorano la mamma e il figlio
Il bimbo presto fuori da coma farmacologico, mentre i due medici «litiganti» sono stati sospesi dal Policlinico di Messina
MESSINA - Migliorano le condizioni di Laura Salpietro e del neonato Antonio, vittime di un incredibile episodio a Messina: un litigio finito alle mani tra medici in sala parto, mentre la donna attendeva il taglio cesareo. Lei, 30 anni, ha avuto un'emorragia subito dopo il parto e le è stato asportato l'utero, mentre per il bimbo - che ha subito un duplice arresto cardiaco - si temono danni cerebrali.
Oggi entrambi stanno meglio, e il bambino potrebbe essere presto risvegliato dal coma farmacologico. Mentre i due medici 'litiganti' sono stati sospesi dal Policlinico di Messina.
A denunciare l'accaduto è stato il marito della donna, che ai carabinieri della città dello Stretto ha raccontato come tre giorni fa abbia accompagnato la moglie, di 30 anni, al nosocomio Messinese per dare alla luce il figlio, con un parto che avrebbe dovuto svolgersi in modo naturale.
Durante le normali procedure in sala parto, però, secondo la versione fornita dall'uomo, sarebbe scoppiata una lite tra due sanitari che non si sarebbero dunque accorti in tempo del sopraggiungere di alcune complicazioni. Solo successivamente la donna è stata sottoposta ad un taglio cesareo che, oltre a causare due arresti cardiaci e danni cerebrali al neonato, ha determinato anche un'emorragia alla donna, risolta con l'asportazione totale dell'utero. Il bambino attualmente è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Policlinico di Messina. La Procura, intanto, ha aperto un'inchiesta. «Sebbene ancora non ci siano riscontri oggettivi al racconto fornito dall'uomo - fanno sapere i militari dell'Arma incaricati delle indagini - stiamo cercando di capire se effettivamente la lite tra i due sanitari sia direttamente connessa con le complicazioni e i danni subiti dalla moglie e dal bambino».