28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Elezioni regionali

Piemonte, avanti con il riconteggio

Respinta dal Consiglio di Stato la richiesta di sospensiva presentata da Cota. Berlusconi: «Non ribaltare il voto per via giudiziaria». Soddisfatta la Bresso

TORINO - Il Consiglio di stato ha rigettato il ricorso, presentato in via cautelativa dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, contro la sentenza del Tar del Piemonte del 16 luglio, con cui si disponeva il riconteggio di 15mila schede elettorali delle scorse regionali.

NESSUNA PARALISI - La Regione Piemonte non è ingovernabile durante il riconteggio dei voti stabilito dal Tar del Piemonte, con il dispositivo dell'udienza del 16 luglio. E' questo il punto fondamentale con cui il Consiglio di Stato ha rigettato l'istanza di sospensiva cautelare presentata dall'attuale presidente della Regione Piemonte Roberto Cota. Nell'ordinanza, firmata dal collegio presieduto da Stefano Baccarini, si specifica che il riconteggio «non è in grado di paralizzare o anche solo di ostacolare il corretto funzionamento degli organi di governo della Regione Piemonte».
Via libera, dunque, al riconteggio delle 15mila schede elettorali delle liste 'Al centro con Scanderebech' e 'Consumatori', liste contestate dai ricorrenti di centrosinistra. Il Consiglio di Stato, però, ha precisato che la verifica dei voti «deve essere effettuata col contraddittorio tra le parti» e, come previsto, «rinvia ogni statuizione sul merito», visto che non sono ancora uscite (probabilmente saranno rese note domani) le motivazioni del dispositivo che ha ordinato il riconteggio.

BRESSO SODDISFATTA - Soddisfatti i legali dell'ex governatore Mercedes Bresso. «Il Consiglio di Stato - ha spiegato l'avvocato Luca Di Raimondo - ha stabilito che con il riconteggio non c'è alcun danno grave per la Regione Piemonte, la cui attività amministrativa può andare avanti con regolarità. Inoltre - ha aggiunto il legale di Bresso - è stato detto che la certificazione dei voti prevede il contraddittorio tra le parti, che sono quindi entrambe garantite».
«Soddisfatta». Così si dichiara anche l'ex governatrice Mercedes Bresso. «Anche il Consiglio di Stato ha respinto la modalità pretestuosa e strumentale di Cota nella vicenda sui ricorsi elettorali. Nessun complotto e dietrologia possibili, ma solo grande spregiudicatezza nel procedimento elettorale durante le ultime elezioni in Piemonte».
«Mi auguro - ha concluso l'ex governatore del Piemonte - che si mettano tranquilli e attendano prima le motivazioni del Tar e poi il riconteggio delle schede annullando le due liste illegittime. A questo punto dopo la mobilitazione di ministri, dello stesso premier Berlusconi e dopo aver agitato le fiaccole, spero che rientrino in una visione compiuta della democrazia».

COTA: INUTILE SPRECO DI DENARO - Di diverso avviso il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Il secondo il quale il riconteggio è inutile, è uno spreco di denaro pubblico, perché la legge è chiara, come sono chiarissime le istruzioni del ministero dell'Interno. Il voto dato alle liste, se non è disgiunto, è un voto valido attribuito al Presidente, perché si danno contemporaneamente due voti: uno alle liste, l'altro al Presidente».
Con la richiesta di sospensiva - ribadisce Cota - volevamo evitare questo spreco, di cui evidentemente chiederemo conto a chi lo ha provocato, innescando il meccanismo dei ricorsi soltanto perché non si vuole accettare una sconfitta chiara. Il Consiglio di Stato probabilmente non ha potuto fermare questo meccanismo, perché non ha ritenuto sussistere il danno grave ed irreparabile, però il conto lo pagano i cittadini. Siamo sereni, andremo avanti perché abbiamo assolutamente ragione».

BERLUSCONI - «Mi riferisco alla vicenda dei riconteggi in relazione alle elezioni regionali del Piemonte. La legge è incontrovertibilmente chiara: chi vota una lista con una croce sola dà due voti, uno alla lista ed uno al candidato Presidente. A meno che non scelga di dare esplicitamente un voto disgiunto». Lo afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una nota.
«Io stesso - prosegue il premier - avrei votato così, alle elezioni regionali, segnando una sola croce sul simbolo del Popolo della Libertà. Mi auguro quindi, per il rispetto dovuto alla sovranità popolare, che non si voglia ribaltare per via giudiziaria la scelta dei cittadini piemontesi. A tutto ciò - conclude Berlusconi - si aggiunge l'apprezzamento che merita il lavoro del Presidente Cota e della sua maggioranza».