RAI, Barbareschi polemizza con il Pdl
Il deputato-produttore: «Sono come Santoro. Forse qualcuno non si rende conto che io dò da lavorare a 680 persone all'anno»
ROMA - Scintille all'interno della maggioranza di centrodestra, nella odierna riunione del Cda della Rai. Dopo le polemiche dichiarazioni dell'attore, produttore e deputato Pdl di area finiana Luca Barbareschi contro Silvio Berlusconi, in Cda c'è stata qualche polemica fra i consiglieri di area Pdl Antonio Verro e Guglielmo Rositani (quest'ultimo è un ex An considerato di area 'finiana).
«Berlusconi - ha detto stamattina a Repubblica Barbareschi - gestisce le nomine Rai, fa fatturare alla Rai Endemol che è sua, distrugge le piccole aziende». Nell'esaminare il piano fiction, è emerso il problema dell'insufficienza della scheda illustrativa sulla fiction dedicata allo sfortunato maratoneta Dorando Petri, quello che cadde, ormai privo di forze, pochi metri prima del traguardo alle Olimpiadi del 1908 e fu squalificato perché terminò il percorso con l'aiuto di qualche commissario di gara.
I consiglieri Verro e Alessio Gorla (Pdl di area Fi), hanno chiesto un approfondimento sul progetto e sulla società di produzione di Barbareschi, cosa che ha suscitato la piccata reazione di Rositani. Verro conferma l'episodio, e rincara la dose, raggiunto telefonicamente dall'Apcom: «E' una pessima abitudine - dice - questa di Barbareschi di esternare insultando la Rai. Lo ha fatto più volte e questo viola il codice etico. Una norma di cui nessuno parla, ma che sono tenuti a rispettare tutti i dipendenti ma anche i fornitori e quanti hanno rapporti a qualsiasi titolo con l'azienda. Non si può prendere i soldi e poi sputare nel piatto dove mangia».
Amareggiato Barbareschi, al telefono con Apcom commenta: «E' una cosa straordinaria, meravigliosa, non devo più lavorare, forse devo espatriare. Forse qualcuno non si rende conto che io dò da lavorare a 680 persone all'anno. Sto girando e consegnando altre produzioni alla Rai, poi improvvisamente in consiglio due di Forza Italia hanno dichiarato che la mia azienda non era all'altezza della Rai. Sono come Santoro, ormai epuriamo anche all'interno: va bene, vuol dire - conclude - che devo fermare un set e manderò a casa 100 persone domani mattina...».