29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Intercettazioni

Anm: gli emendamenti non possono migliorare il ddl

Il Presidente Palamara boccia senza appello il provvedimento e il Csm prepara un nuovo parere sul ddl, pronto forse mercoledì

ROMA - Il presidente dell'Anm, Luca Palamara, boccia senza appello, un'altra volta, il ddl di riforma delle intercettazioni. «Aspettiamo di leggere quali saranno gli emendamenti, non corriamo dietro agli annunci - dice Palamara al Csm - ma non possiamo che ribadire un giudizio negativo su questo testo. In particolar modo - insiste il leader del sindacato delle toghe - il ddl è sbagliato nella parte in cui lo riteniamo fortemente limitativo dello strumento investigativo e del diritto di cronaca. Non riteniamo che gli emendamenti, da questo punto di vista, possano migliorare la situazione, perchè purtroppo dobbiamo prendere atto del fatto che da circa due anni discutiamo di questo testo, nel tentativo di apportare dei miglioramenti, ma di fronte a delle disposizioni di carattere globale che sono insoddisfacenti, i miglioramenti rischiano di non sortire alcun effetto».

L'opinione di Palamara pare essere condivisa anche tra i consiglieri del Csm che, seppur in scadenza di consiliatura, non risparmieranno un'ulteriore critica 'ufficiale' a questo testo. La VI commissione, infatti, lavorerà probabilmente nei prossimi giorni a un nuovo parere sulla legge nella versione 'emendata'. «La questione - dice la presidente della commissione, Ezia Maccora - è in agenda». A quanto è possibile prevedere, quindi, un nuovo parere potrebbe essere presentato entro mercoledì pomeriggio, anche se Maccora non si sbilancia. «Dobbiamo vedere - è la sua risposta a domanda diretta - se ci sono i tempi e i modi».