La D'Addario: macché paladini della libertà di stampa
La escort polemica dopo la manifestazione di piazza Navona: «Conoscono solo la libertà di insulto»
ROMA - «Io sono stata l'unica a parlare e a dire la verità. Ho scoperchiato un sistema, e ora non ho nemmeno il diritto di andare in piazza? Mi hanno insultata in troppi, ora tocca a me»: intervistata dal 'Fatto', Patrizia D'Addario, la escort che accusa il presidente del Consiglio Berlusconi, rivendica la sua presenza in piazza Navona alla manifestazione contro il ddl intercettazioni e critica le contestazioni ricevute: «Questi sarebbero i paladini della libertà di stampa? Ma se conoscono solo la libertà di violenza, di insulto».
«Fino a oggi sono stata troppo gentile. In questa storia sono stata l'unica a rimetterci: le altre ragazze sono state pagate per il loro silenzio. E' quasi pronto il mio nuovo libro, e lì racconto tutto», afferma D'Addario, secondo la quale è «ovvio» il motivo per cui fanno la legge sulle intercettazioni: «Che il presidente non ha nessuna intenzione di smetterla con i festini».
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