19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Inchiesta G8

Sepe e Lunardi indagati per Appaltopoli

A entrambi sono stati notificati gli avvisi di garanzia emessi dai pm perugini. Il Cardinale: «Martiri anche oggi, ma dopo il Calvario c'è la Resurrezione»

ROMA - Il Cardinale Crescenzio Sepe Arcivescovo di Napoli , insieme all'ex ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi risultando da ieri indagato dalla Procura dei Perugia, nell'ambito delle inchieste sulle grandi opere. Le accuse sono di concorso in corruzione (Sepe) e in corruzione aggravata (Lunardi), con riferimento ad operazioni immobiliari condotte insieme alla cosiddetta 'cricca' al vertice dei Lavori Pubblici e della Protezione Civile.
In particolare, a Sepe vengono contestate alcune operazioni immobiliari di ristrutturazioni e lavori edilizi affidati all'imprenditore Anemone da Presidente della Congregazione Propaganda Fide fra il 2001 e il 2006, accusato per una serie di attività 'fantasma' sfruttate a Propaganda Fide quasi 2,5 milioni di euro. Fra queste anche la famosa casa di via Giulia nella disponibilità di Guido Bertolaso.

SEPE: «SONO TRANQUILLO» - L'arcivescovo di Napoli, ostenta sicurezza: «Sono sereno. Molto tranquillo. E quanto prima parlerò: racconterò tutto. Questo è certo. Sono sereno perché ho operato secondo coscienza, vedrò presto i magistrati», dice a la Repubblica. Poi celebra Messa in pieno centro a Napoli raccogliendo l'applauso dei fedeli: e si difende: «la verità vince sempre». E ancora: «Non abbiate paura, siate fieri e coerenti di fronte all'identità dei cristiani, anche nel momento della sofferenza, perché dopo quel calvario ci sarà la luce della resurrezione. Quanti martiri torturati ci sono anche oggi che - ha detto ancora nell'omelia -in nome della verità e in nome di Cristo rimangono fedeli al suo vangelo, tanti che vengono torturati, umiliati e disprezzati, ma noi che possediamo il Signore, che siamo coerenti con la nostra fede non dobbiamo aver paura - ha detto Sepe citando Papa Giovanni Paolo II - nonostante queste correnti contro, nonostante quelli che tentano di mortificare la fede, che tentano di emarginarla, non abbiate paura».

La stessa Congregazione vaticana Propaganda Fide assicura massima collaborazione con la Magistratura: «Propaganda Fide presto risponderà punto su punto agli inquirenti impegnati nell'inchiesta sul G8 - dice il segretario della Congregazione arcivescovo Roberto Sarah - non staremo in silenzio - assicura Sarah -. Nei prossimi giorni, dopo un'attenta valutazione di tutti i quesiti emersi nelle ultime settimane e una ponderata riflessione, risponderemo con una nota ufficiale della Congregazione per sgombrare il campo da ogni dubbio».

Quanto a Lunardi, l'accusa è - sempre con riferimento all'attività edilizia di Anemone - di acquisto di immobili a prezzi svenduti in cambio di favori. «Non sapevo di essere sotto inchiesta per corruzione-dice l'ex ministro al Corriere della Sera- e ora voglio capire. Andrò al più presto dai giudici di Perugia e chiarirò tutto».

SOLIDARIETÀ DEL VATICANO - La Santa Sede esprime «solidarietà» al cardinale Crescenzio Sepe indagato a Perugia nell'inchiesta sui grandi appalti, assicurando la massima collaborazione dell'Arcivescovo di Napoli con la magistratura, nel rispetto di quanto prevedono i Patti Lateranensi sulla giurisdizione.
Desidero dire innanzitutto dire - si legge in una nota del portavoce della Santa Sede Padre Federico Lombardi, diffusa da Radio Vaticana - una parola di stima e di solidarietà per il cardinale Sepe, in questo momento difficile. Il cardinale Sepe è una persona che ha lavorato e lavora per la Chiesa e per il popolo che gli è affidato in modo intenso e generoso, e ha diritto ad essere rispettato e stimato. Poi, naturalmente, auspichiamo tutti e abbiamo fiducia che la situazione venga chiarita pienamente e rapidamente, così da eliminare ombre, sia sulla sua persona, sia su istituzioni ecclesiali. Il cardinale Sepe - come ha già detto egli stesso - collaborerà ovviamente per parte sua a questo chiarimento. Naturalmente bisognerà tenere anche conto degli aspetti procedurali e dei profili giurisdizionali impliciti nei corretti rapporti fra Santa Sede e Italia, che siano eventualmente connessi a questa vicenda».