19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Milano

Vuole salvare prostituta dalla strada e finisce per rapirla

Gesto estremo di un imprenditore innamorato nei confronti di 23enne

MILANO - Se non fosse per il finale tragico, la vicenda di un piccolo imprenditore milanese che si innamora di una prostituta e cerca di salvarla dalla strada, poteva essere la trama del film «Pretty Woman». Una vicenda già vista, non solo al cinema, che nasce e sviluppa nel capoluogo lombardo tra il settembre 2009 e la scorsa domenica mattina.

Quando i due si conoscono «sulla strada», O.T., 35enne di origini campane residente a Gropello Cairoli (Pavia) con qualche piccolo precedente di polizia, si è separato da poco alla fine di una relazione tormentata nel corso della quale la moglie lo ha anche denunciato per maltrattamenti in famiglia. E' un uomo semplice, geloso e manesco, e rimane letteralmente folgorato da Katia (nome di fantasia, ndr), una ragazza di 23 anni albanese, alta e bionda, dal fisico statuario. Fa la badante di giorno e il «mestiere» di notte, ed è regolare grazie a un matrimonio, ora finito. O.T. si innamora, la va a trovare sempre più spesso e tra i due nasce una relazione. Lui vuole che lei smetta di «fare la vita», che vada a vivere con lui, fa progetti. Ma Katia, forse non sentimentalmente coinvolta quanto lui, è una ragazza indipendente, da tanti anni in Italia, molto più giovane e abituata, grazie al doppio lavoro, a guadagnare bene.

Così torna a battere il marciapiede e lui non si da pace, non capisce perché lei preferisca prostituirsi piuttosto di stare con lui. La relazione va avanti da sei mesi quando, nel marzo scorso, dopo continue telefonate anche con minacce e insulti, lui si presenta ripetutamente sul suo «posto di lavoro». La invita a smettere ad andare via con lui e finisce per aggredirla, tanto che lei sporge due denunce nei suoi confronti. Nella notte tra sabato e domenica scorsa, lo «stalking» ha il suo epilogo violento e forse prevedibile. Intorno a mezzanotte e mezza l'uomo si apposta sotto l'abitazione della donna in via Legioni Romane, in zona Baggio a Milano. Quando giunge sotto casa, lei è al telefono con un amico, che sente in diretta i primi momenti dell'aggressione. Il 35enne le spegne il telefono, la minaccia e la carica a forza sull'auto e si dirige nella sua villetta di Gropello.

L'amico chiama il 113 e la squadra mobile fa scattare le ricerche. Intorno alle 11.30 di domenica scorsa, i poliziotti arrivano alla casa nel pavese, che ha la porta con la chiave rotta nella toppa e le finestre sprangate. Un agente riesce a introdursi da una finestra e bloccare l'uomo che si aggira per l'abitazione agitatissimo. Katia, sotto choc, è seduta sul letto di una stanza al secondo piano in lacrime. Non è stata picchiata né violentata, ha solo un profondo livido sul braccio per il quale il suo «innamorato» l'ha trascinata sull'auto.

In Questura l'imprenditore arrestato in ricostruisce l'intera vicenda, lei è più reticente e contraddittoria, soprattutto sul suo lavoro serale. Lui continua a non capacitarsi della scelta della «sua» Katia, ma inesorabilmente si rende conto della gravità di quanto ha commesso. Denunciato per lesioni, ora si trova recluso nel carcere di Pavia in attesa che il Gip convalidi l'arresto per sequestro di persona.