12 ottobre 2025
Aggiornato 05:00
Il Pd: «pronti a battaglia»

Intercettazioni, nuovo emendamento sulla rivelazione del segreto di Stato

Introdurrebbe l'ipotesi colposa di rivelazione di notizie di servizio da parte degli 007

ROMA - Un emendamento del Governo al Ddl intercettazioni che estende l'opponibilità del segreto di Stato in particolare alle comunicazioni degli agenti dei servizi. Una modifica che l'esecutivo presenta ma che, per l'attuale iter del provvedimento, tornato in Commissione solo per riesaminare alcuni emendamenti di Pdl e Lega non relativi al segreto di Stato, potrebbe essere ritirata per evitare un eccessivo allungamento dei tempi in Aula. Il Pd infatti è attualmente cauto, si riserva di esaminare nel dettaglio il testo dell'emendamento ma pronto a presentare sub-emendamenti e a sollevare la questione di ammissibilità.

L'emendamento - Con l'emendamento si propone una nuova formulazione dell'articolo 271 bis del codice di procedura penale sulle comunicazioni di appartenenti al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e ai servizi di informazione per la sicurezza. E, nella nuova formulazione del comma 8 bis dell'articolo, dispone che «il segreto di Stato è opponibile in riferimento alle comunicazioni di servizio degli appartenenti al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza o ai servizi di informazioni per la sicurezza, nonché a qualsiasi altra comunicazione che contenga notizie relative all'assetto e all'attività funzionale del Dipartimento e dei servizi, ovvero che a tali attività siano direttamente riconducibili». Un'estensione rispetto alla definizione del segreto di Stato presente nella nuova legge sui servizi (124 del 2007), per la quale «sono coperti dal segreto di Stato gli atti, i documenti, le notizie, le attività e ogni altra cosa la cui diffusione sia idonea a recare danno all'integrità della Repubblica, anche in relazione ad accordi internazionali, alla difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento, all'indipendenza dello Stato rispetto agli altri Stati e alle relazioni con essi, alla preparazione e alla difesa militare dello Stato.

Il Pd al momento è cauto, riferisce il relatore di minoranza in Commissione Giustizia Giovanni Legnini dopo un confronto con la presidenza del gruppo. Comunque, aggiunge, «siamo pronti non solo a presentare sub-emendamenti ma anche a porre la questione dell'ammissibilità perché quello che appare è la volontà di rendere totalmente inaccessibili all'autorità giudiziaria le documentazioni coperte da segreto di Stato e che ci sia qualcosa da coprire, qualche problema da risolvere. Dunque dobbiamo approfondire».