Via libera alla donazione «samaritana»
Ma con raccomandazioni, tra cui l'analisi psicologica dei donatori
ROMA - Il Consiglio superiore di sanità ha espresso un parere, positivo, sulla cosiddetta «donazione samaritana» che, si legge nel documento che riassume l'esito della seduta del 4 maggio scorso, viene resa ammissibile in Italia ma con alcune raccomandazioni.
Il Css parte dalla richiesta in merito a casi di donatore samaritano di rene, presentata dal dipartimento della prevenzione e comunicazione-direzione generale della prevenzione sanitaria, riguardo tre casi specifici, due in Lombardia e uno in Piemonte, in cui tre persone hanno espresso la volontà di donare il proprio rene «per spirito di liberalità e gratuità in mancanza del ricevente identificato».
Il Css, dopo la discussione, fissa alcuni aspetti «da sviluppare», ossia: i criteri da applicare nell'assegnazione dell'organo, la necessità di svolgere «un'approfondita indagine psichiatrica e psicologica dei donatori 'samaritani', oltre la prevista indagine motivazionale dei soggetti e la valutazione clinica per verificare l'idoneità fisica del candidato donatore», e ancora l'inserimento successivo del donatore nel registro unico dei follow-up dei donatori e dei riceventi e infine l'opportunità di mantenere anche in questi casi la regola dell'anonimato per il donatore e il ricevente.
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