28 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Inchiesta riciclaggio

Scaglia in Val d'Aosta per i domiciliari

Il Difensore del fondatore di Fastweb: «Vediamo la luce in fondo al tunnel»

AYAS - E' stata la sua residenza fino all'inizio del 2007, da questa mattina la casa di Antagnod, nella località turistica di Ayas in Valle d'Aosta, diventa per Silvio Scaglia la sede degli arresti domiciliari.

«Luce in fondo al tunnel» - Scaglia, 51 anni, uno dei più influenti e noti imprenditori italiani del settore delle telecomunicazioni, è finito al centro dell'inchiesta «Broker», su riciclaggio e frode fiscale, ed ha già scontato ottanta giorni di carcere. Sarebbe dovuto arrivare ad Antagnod già nella giornata di ieri, ma la casa era dal 26 febbraio sotto sequestro, così come tutte le proprietà dell'imprenditore: «in attesa di avere certezza delle motivazioni del provvedimento - precisa l'avvocato Pier Maria Corso, difensore di Scaglia - pensiamo che si inizi ad intravedere una luce in fondo al tunnel. Sarebbe stato giusto non carcerarlo ed ora, liberarlo pienamente, tenendo anche conto che il decorso del tempo ha confermato che nessuna apprezzabile esigenza cautelare si sarebbe mai potuta configurare a suo carico».

Ieri sera sono stati rimossi i sigilli alla casa valdostana, dopo che la moglie di Scaglia, Monica Aschei, è stata nominata custode giudiziario ed è già salita ad Ayas: «mio marito si è sempre dichiarato innocente, estraneo ai fatti che gli vengono contestati, peraltro già oggetto di un precedente chiarimento con la magistratura inquirente - ha scritto la signora Scaglia in una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - gli avvocati difensori mi confermano che non sussiste nulla a suo carico: nessuna prova, nessuna testimonianza su una sua complicità con le operazioni illecite che gli vengono contestate. Si tratta di una carcerazione preventiva che non ha motivo di sussistere».