Giro di prostituzione dietro annunci per baby-sitter
A scoprire il giro d'affari la questura di Firenze. 17 gli arresti. In manette cinesi e italiani tra Firenze, Pordenone, Rapallo, Varese
ROMA - «Cercasi baby sitter». Dietro all'annuncio pubblicato sui quotidiani locali e su giornali in lingua cinese, non c'erano genitori con bambini da far accudire, ma un'organizzazione criminale di 17 persone (quattordici cinesi e tre italiani) che reclutavano prostitute, quasi tutte clandestine. Tutte sono state arrestate questa mattina dalla polizia tra Firenze, Pordenone, Rapallo e Varese.
Era uno di loro che rispondeva al telefono quando una giovane donna, interessata all'offerta di lavoro, chiamava per avere informazioni. Questo il primo contatto, poi avveniva l'incontro di persona. A questo punto la giovane veniva condotta in un appartamento e in alcuni casi segregata e picchiata, per indurla a prostituirsi e a 'girare' i guadagni a chi l'aveva reclutata.
A scoprire il giro d'affari sono stati gli uomini della squadra mobile di Firenze. Nei confronti dei diciassette indagati, otto donne e nove uomini, è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Anna Sacco, su richiesta del pm Andrea Cusano. L'accusa che li ha portati al carcere di Sollicciano è di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A dare il via alle indagini una delle tante aspiranti baby sitter, cinese, che rispondendo all'annuncio si è trovata invece nelle mani della banda.