Beneficenza da attori porno? No, grazie
I soldi offerti da chi fa cinema hard rifiutati dall’ospedale dei bambini
Un gruppo di attori e di attrici di film porno prima decidono che oltre al lavoro c’è lo sport e mettono in piedi una squadra di calcetto, sia femminile che maschile. Poi decidono di fare come fanno i loro colleghi del mondo dello spettacolo non vietato ai minori e organizzano partite da giocare con il pubblico. Visto il successo dell’iniziativa si accordano per devolvere in beneficenza gli introiti di queste loro performance sportive.
Infine decidono a chi devolvere gli incassi delle partite di calcio che li vedono protagonisti e scelgono l’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova. Ma i dirigenti dell’Ospedale, che fa capo alla Fondazione Gaslini presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, appena vengono informati dell’ iniziativa degli attori porno, si affrettano a prendere carta e penna e inviano una lettera all’associazione «Hot star team» che rappresenta calcisticamente le porno star per declinare decisamente l’offerta.
I motivi del diniego? l’Ospedale non è interessato a ricevere i fondi raccolti dalla squadra di calcio degli attori porno perché pornografia e infanzia sono due mondi che non si debbono incontrare, tantomeno al Gaslini.
Viene in mente la scena di Via col vento nella quale la tenutaria del bordello offre i suoi risparmi per aiutare l’esercito confederale in rotta e Melania li accetta di buon grado, nonostante gli sguardi inorriditi delle maggiorenti del paese.
Ma c’è anche l’esempio a Roma del parroco della Basilica di Sant’Apollinare che a suo tempo offrì ospitalità nella cripta della chiesa alle spoglie di Renatino De Pedis, il boss della banda della Magliana, come segno di riconoscenza per la generosità della famiglia del bandito.
Siete d’accordo che non si debba accettare il denaro della beneficenza quando è in odore di peccato? Non siete d’accordo? Parliamone sul Diario del Web