2 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Caritas Vicenza

La crisi per tante famiglie è tutt'altro che finita

Ad un anno dall'avvio del Fondo Straordinario di Solidarietà per chi ha perso il lavoro, la Chiesa vicentina rende conto sugli interventi effettuati

Un anno dopo l'avvio del Fondo Straordinario di Solidarietà per chi ha perso il lavoro a causa della crisi, la Caritas Vicentina torna a rendere conto delle attività messe in campo attraverso i propri servizi in favore delle famiglie e delle persone in difficoltà economica. Inoltre, a fine 2009 il Vescovo assieme alla Caritas aveva lanciato anche la proposta dei «sostegni di vicinanza», proponendo a chi non è toccato dalla crisi di ripensare il proprio stile di vita al fine di mettere a disposizione 100 o 200 euro mensili, per almeno sei mesi, a favore di chi non ce la fa a far fronte alle spese di prima necessità a causa della perdita del lavoro o di una riduzione delle entrate legate allo stesso.

Dal canto loro, a dicembre i sindacati avevano invitato i lavoratori vicentini a donare un'ora di lavoro ai lavoratori che hanno perso l'occupazione, attraverso proprio il Fondo Straordinario, attivato dalla Chiesa berica all'inizio del 2009. «Riteniamo quindi doveroso, in nome di fiducia che tante persone ed istituzioni hanno dimostrato verso l'agire Caritas, rendere conto di come si è sviluppata la solidarietà che ha beneficiato anche di questi sostegni concreti» spiega don Giovanni Sandona', direttore della Caritas Diocesana Vicentina.
L'analisi complessiva dei dati Caritas evidenzia alcune tendenze molto preoccupanti. Anzitutto, che la crisi non è passata, ma che, invece, morde ancora tante famiglie. Lo dimostra la drammatica crescita della dimensione del disagio di tante persone, soprattutto a seguito della perdita del lavoro. Si conferma poi la difficoltà di tante famiglie a sostenere le spese domestiche, in particolare per affitto ed utenze. Infine, aumentano le situazioni di sovra-indebitamento per ricorso ad acquisti rateali e a finanziamenti vari, a fronte di una continua proposta di taluni stili di vita per i quali le persone sono essenzialmente «consumatori» che continuano a omologare la propria felicità dentro la propria capacità di consumo.

I sostegni vicinanza
Sono cinquanta le persone donatrici di piccole somme con le quali Caritas intende sostenere mensilmente spese specifiche di famiglie in difficoltà. L'impegno assunto fin qui dalle famiglie donatrici va dai sei ai dodici mesi, con versamenti mensili dai 50 ai 610 euro, per un totale, ad oggi, di 38.500 euro raccolti. «A questi donatori va un sentito grazie - sottolinea don Sandona' - così come ribadiamo l'appello a partecipare a questa forma di vicinanza con chi, nel proprio territorio, subisce le conseguenze della crisi».

Le dotazione dei fondi
Attualmente, il fondo rotativo di garanzia che permette il progetto di microcredito etico-sociale, ammonta a un milione di euro. Una disponibilità importante, possibile grazie alla Caritas, alla Diocesi, ai fondi dell'8 per Mille, alla partecipazione delle tredici Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurale del territorio diocesano, nonché alla Fondazione Cariverona, a Confindustria Vicenza, a Parrocchie, imprese e privati e a 28 comuni che hanno aderito al progetto: Altavilla Vicentina, Arzignano, Bassano del Grappa, Bolzano Vicentino, Caldogno, Camisano Vicentino, Cassola, Creazzo, Dueville, Grisignano di Zocco, Isola Vicentina, Longare, Malo, Lugo di Vicenza, Marano Vicentino, Montecchio Maggiore, Monticello Conte Otto, Noventa Vicentina, Piazzola sul Brenta, Quinto Vicentino, San Bonifacio, Sandrigo, Santorso, Sovizzo, Torrebelvicino, Torri di Quartesolo, Valdagno e Vicenza.
Per quel che riguarda il Fondo Straordinario di solidarieta' per chi ha perso il lavoro, esso, istituito dal Vescovo a febbraio 2009 e attivo da fine aprile 2009, a fine febbraio contava un disponibilita' totale di 892 mila euro, dei quali meta' ad oggi gia' utilizzati.
Hanno partecipato al Fondo, oltre alla Diocesi di Vicenza e la Caritas Vicentina, la Fondazione Cariverona, la Banca Popolare di Vicenza, parrocchie, imprese e privati, mentre l'iniziativa «Dona un'ora o mezz'ora ora di lavoro a chi ha perso il lavoro», promossa in collaborazione con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, a fine marzo segnava un contribuito pari a 14.677,26 euro.

Il bisogno
Gli ascolti effettuati dal servizio di microcredito etico-sociale (garantito grazie allo straordinario lavoro dei volontari dei tredici sportelli ad Asiago, Arzignano, Bassano del Grappa, Dueville, Lonigo, Malo, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina, Piazzola sul Brenta, San Bonifacio, Schio, Valdagno e Vicenza) sono passati da 325 del 2006 a 833 del 2009 e ai 129 dei primi due mesi del 2010, con un aumento del 243% dal 2007 al 2009.
I prestiti sono passati dai 103 del 2006 ai 267 del 2009 e ai 38 dei primi due mesi del 2010, mentre le somme complessivamente prestate sono salite da 173 mila del 2006, a 507 del 2009 (gia' 77 mila quelle erogate nei primi due mesi del 2010), per un totale, a fine febbraio di un milione 271 mila euro prestati da quando il servizio è stato attivato. Al secondo semestre del 2009 il tasso di restituzione è dell'84 per cento, in aumento rispetto agli anni precedenti, ma comunque sorprendente se si pensa alle situazioni su cui si interviene.
Quanto invece al bisogno specificatamente legato alla crisi, gli ascolti - avvenuti sempre attraverso i tredici sportelli per il microcredito - sono stati, fra aprile 2009 e febbraio 2010, 1.176, per un totale di 818 contributi elargiti a fondo perduto. L'ascolto partecipe dei volontari degli sportelli, l'accompagnamento e il lavoro in rete con gli altri servizi sociali, i familiari e le parrocchie sono stati i pilastri dell'attivita' legata al Fondo Straordinario.
Con questi trend, Caritas prevede anche per il 2010 un aumento del 50 per cento delle richieste di aiuto complessive, focalizzate soprattutto sul disagio causato dalla perdita del lavoro.

Il volto del disagio economico
Come gia' evidenziato nel settembre scorso, il profilo delle persone che si rivolgono al microcredito etico-sociale evidenza una preponderante presenza di domande da parte di italiani (58,4%), di famiglie o persone sole con figli (complessivamente piu' del 62%), e di giovani (circa il 70% ha meno di 49 anni). Quanto ai bisogni espressi, ben il 60,7% riguarda esigenze legate alla vita domestica (utenze e affitti), mentre il 17% è per prestiti pregressi.
Sul versante delle persone che hanno perso il lavoro e non possono contare su forme di sostegno come ammortizzatori sociali, aiuti di familiari e altro, il profilo della domande risulta invece leggermente diverso. In questo casi infatti il 63% degli ascolti riguarda persone migranti, dato che non stupisce visto che spesso è piu' forte in queste persone e famiglie la mancanza di qualsiasi altra rete di sostegno. Quasi la meta' (il 46,3%) ha meno di quarant'anni e uno su tre ha fra i 40 e i 49 anni. Quanto allo stato civile, il 65% è coniugato. Rispetto al microcredito, fra chi ha perso il lavoro si evidenzia qui maggiormente il disagio economico fra le coppie e le persone sole con figli (il 70% delle richieste). Infine, ben l'88% delle richieste riguarda problemi economici legati alla vita domestica (utenze, bollette, spese condominiali).

La crisi perdura, è indispensabile che le Istituzioni facciano di piu' la loro parte
«Riteniamo positiva - sottolinea don Sandona' - l'iniziativa della Provincia, che con i quattro presidenti delle Conferenza dei sindaci e i comuni vicentini ha promosso a fine 2009 il patto di solidarieta' che prevede, attraverso una assai significativa rete fra Provincia, Comune, Ulss, associazioni di categoria e sindacati, la riqualificazione professionale di chi perde il lavoro, impieghi temporanei socialmente utili e un assegno di solidarieta' per chi ha esaurito ogni forma di ammortizzatore sociale. Il nostro auspicio è che quando prima diventi davvero operativa, e non rimanga solo una buona intenzione, come altre volte accaduto negli ultimi due anni».