3 maggio 2024
Aggiornato 21:30
Emergenza carceri

Suicida un italiano 40enne a Santa Maria Capua Vetere

L`uomo si è suicidato inalando il gas delle bombolette che i reclusi usano per cucinare. E' il 19esimo caso dall'inizio dell'anno

CASERTA - Ancora un suicida nelle carceri italiane: ieri sera nella casa circondariale campana di Santa Maria Capua Vetere si è tolto la vita un detenuto italiano di 40 anni, sieropositivo, posizione giuridica di «giudicabile». L'uomo si è suicidato inalando il gas delle bombolette che tutti i reclusi legittimamente detengono per cucinarsi e riscaldarsi cibi e bevande, come prevede il regolamento penitenziario.

SAPPE - Lo rende noto Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. Si tratta del 19esimo suicidio nelle carceri italiane dall'inizio dell'anno.
«E' l'ennesimo fatto drammatico che testimonia ancora una volta l'urgente necessità - dice Capece - di intervenire immediatamente sull'organizzazione e la gestione delle carceri, dove il numero esorbitante dei detenuti e la carenza di personale non consentono più alla Polizia penitenziaria di garantire i controlli necessari. Riteniamo - prosegue - che sia giunto il momento di rivedere il regolamento penitenziario, al fine di vietare l' uso delle bombolette di gas, visto che l'Amministrazione assicura il vitto a tutti i detenuti».

LA SITUAZIONE DEL CARCERE - A Santa Maria Capua Vetere sono ristretti più di 940 detenuti a fronte di 547 posti letto e i due terzi dei presenti sono imputati, cioè in attesa di sentenza definitiva. I detenuti stranieri sono circa il 25% dei presenti mentre le carenze di personale di polizia penitenziaria sono stimate in circa 20/25 unità.