18 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Elezioni regionali

La Chiesa tra rivendicazione valori e l'enigma-Lega

L'Avvenire critica il Pd e l'Udc. L'«Osservatore Romano»: il Carroccio è come la Dc di un tempo

ROMA - La Cei ribadisce i «valori non negoziabili», l'Avvenire critica Pd e Udc per le alleanza in Lazio e Piemonte, mentre l'Osservatore romano paragona la Lega alla Dc e al Pci di un tempo. Così le diverse anime della Chiesa cattolica accolgono i risultati delle elezioni regionali.

«Valori non negoziabili» - Dopo mesi in cui la Cei si era concentrata maggiormente sulle questioni sociali, complice la crisi economica, il cardinal Bagnasco ha posto la questione dell'aborto sul piatto del dibattito a pochi giorni dalle elezioni. E, il giorno dopo la sconfitta di Mercedes Bresso e Emma Bonino, la Conferenza episcopale italiana diffonde il comunicato finale del consiglio permanente che si è svolto la settimana scorsa, nel quale si auspica che i 'valori non negoziabili' - no ad aborto ed eutanasia, no al matrimonio gay, libertà di educazione cattolica - «rappresentino la ragione e la missione dell'impegno dei cattolici nell'azione politica e sociale».

Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio è più esplicito e, in un editoriale, rileva le «perplessità maturate nel mondo cattolico impegnato di fronte alle spiazzanti proposte politico-programmatiche maturate soprattutto in Lazio e Piemonte (guarda caso teatro delle sconfitte chiave del Pd 'radicalizzato')». Pd e Udc, insomma, dovrebbero cambiare strada. Il Sir (Servizio informazione religiosa della Cei) mette l'accento anche sulla «stoffa delle persone» impegnate in politica.

«Family friendly» - Il presidente della Pontificia accademia per la vita, mons. Rino Fisichella, ritiene che «i cattolici, in queste elezioni, hanno una presenza determinante, come nel caso di Formigoni o Cota» e sostiene che che «quando i numeri dell'astensionismo sono così rilevanti, è ovvio pensare che ci sia stata anche un'insoddisfazione dei cattolici». Il Forum delle associazioni famigliari esulta: sono sette i nuovi governatori ed un centinaio i consiglieri regionali che avevano sottoscritto nelle scorse settimane il manifesto che li impegna, nelle intenzioni, ad adottare politiche «family friendly». Nella galassia cattolica non manca chi, come il centro ultraconservatore Lepanto, prende al balzo la palla delle dichiarazioni della neoeletta Renata Polverini («E' un miracolo!«), per commentare: «La Madonna ha vinto, la Bonino ha perso».