27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Elezioni regionali

Per la stampa estera vincono Berlusconi e la Lega

O come dice El Pais, vince la sinistra ma è la «vittoria di Pirro»

ROMA - Nei (rari) commenti della stampa estera sulle elezioni regionali italiane prevale una lettura: hanno vinto Berlusconi e la Lega. O se vogliamo, forse, la sinistra, ma è una classica «vittoria di Pirro».

Proprio di «Vittoria di Pirro» (victoria pirrica) parla EL PAIS che sottolinea come «l'elettorato penalizza la campagna personalistica e plebiscitaria di Berlusconi mentre la Lega Nord avanza fuori dal suo feudo». Le elezioni regionali, dice il quotidiano, «hanno inviato un messaggio di disincanto a quasi tutta la classe politica con l'aumento dell'astensione di quasi otto punti». «Unico» partito a fare progressi «è stata la Lega Nord». Per EL MUNDO, sempre dalla Spagna, il dato è appunto la vittoria della Lega, chi si afferma come «Il chiaro vincitore delle elezioni regionali italiane». Un «trionfo», questo, che «sembra destinato a cambiare gli equilibri dell'esecutivo».

Per la BBC «Berlusconi guadagna punti» e una «lettura parziale del voto» mostra come la coalizione del premier «si avvantaggi a spese del centrosinistra». La bbc osserva anche come Berlusconi l'abbia spuntata «Nonostante i suoi recenti scandali personali e politici».

Analoga la lettura del francese LE FIGARO: «Italia: la destra va avanti nelle regionali» titola il quotidiano moderato osservando che la coalizione di Berlusconi «espugna quattro feudi della sinistra» anche grazie al «forte progresso della Lega Nord». LIBERATION invece rileva come il vero protagonista del voto sia l'astensione «(Italia: astensione in aumento alle regionali parziali».

Il NEW YORK TIMES parla di «avanzata della coalizione di Berlusconi nel voto regionale» e scrive che l'affermazione del premier e dei suoi alleati è «significativa e inaspettata». Anche per il quotidiano americano elemento chiave dell'affermazione del centrodestra è la Lega, un elemento questo che «potrebbe avere un effetto importante sugli equilibri nella coalizione, spostandone l'agenda verso la devolution e il federalismo fiscale».