28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Elezioni regionali

Finisce 7 a 6 per il centrosinistra, boom della Lega

Il centrodestra triplica il risultato del 2005 e vince nel Lazio. Vittoria storica del Carroccio in Piemonte con Cota

ROMA - Le regionali finiscono con un trionfo per Pdl e Lega. Il centrodestra, infatti, triplica il risultato del 2005, quando le consultazioni finirono 11 a 2 per l'allora Unione, e si aggiudica tutte le regioni più popolose, incluse Piemonte e Lazio, queste ultime conquistate dopo un testa a testa concluso in nottata. Alla fine, dunque, il risultato finale è 7 a 6 per il centrosinistra, che però di fatto mantiene soltanto le storiche «regioni rosse» (Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Basilicata, oltre alla Puglia, che ha visto la riconferma di Vendola ma solo grazie al fatto che l'Udc non ha corso con il centrodestra).

Lo schieramento di maggioranza di governo si conferma con ampi margini in Lombardia e Veneto, conquista la Campania e Calabria in modo altrettanto netto e al rush finale, con un risultato combattuto fino all'ultimo voto, annette le regioni «chiave» Piemonte e Lazio. Il centrosinistra perde quindi il governo di quattro regioni (Piemonte, Lazio, Campania, Calabria), ma si conferma in sette: Emilia Romagna, Toscana, Marche, Liguria, Umbria, Puglia e Basilicata. In Puglia Vendola è confermato presidente dopo una lunga battaglia interna (per l'affermazione alle primarie) e contro l'avversario Rocco Palese, comunque non distante nelle percentuali. Decide il voto consistente (oltre l'8%) alla candidata dell'Udc Poli Bortone. Quest'ultimo, comunque, è stato un turno elettorale fortemente caratterizzato dall'astensionismo: la percentuale di affluenza si è attestata al 63,6%, in calo dell'8% rispetto alle regionali del 2005.

Analizzando il risultato dei singoli partiti a livello nazionale, quello che spicca è il successo della Lega, che sfonda in Veneto, avanza in moltissime regioni del Centro-Nord e soprattutto in Piemonte. A sinistra, il Pd conferma l'emorragia di voti, pur recuperando rispetto alle scorse Europee, ma con un preoccupante smottamento in Emilia-Romagna, sua storica roccaforte: mantiene la maggioranza ma Errani perde una decina di punti sul 2005 a vantaggio del voto di protesta per la lista di Beppe Grillo e per l'avanzata della Lega. Nel centrodestra il Pdl, come previsto, soffre il boom del Carroccio: viene superato in Veneto anche se mantiene il vantaggio in Lombardia (ridotto però ad appena 5-6 punti).