12 dicembre 2024
Aggiornato 05:30
Berlusconi: «Sgarbi ha diritto al rinvio»

Regionali, prende quota l'ipotesi rinvio nel Lazio

In Regione preoccupa il rischio di annullamento. Il Cavaliere sostiene l'iniziativa della lista riammessa dal Tar

ROMA - Sembra andare verso il rinvio il voto in Regione Lazio. La richiesta avanzata da Vittorio Sgarbi, infatti, dopo la riammissione della sua lista, decisa dal Tar, non lascerebbe altra scelta alla Regione. L'ipotesi di un ricorso al decreto salva-liste potrebbe essere tecnicamente praticabile se il Consiglio di Stato domani si esprimesse in favore della sua applicabilità nel Lazio, nonostante la vigenza della legge elettorale regionale. Ma significherebbe smentire due ordinanze consecutive del Tar. D'altra parte finora Palazzo Spada, giudicando il ricorso precedente improcedibile, ha evitato di esprimere qualsiasi valutazione sul problema. E, oltretutto, il collegio che giudicherà domani sui ricorsi sarà completamente diverso da quello di una settimana fa. Insomma, potrebbe anche esprimersi in favore del decreto.

RISCHIO ANNULLAMENTO - Il rischio, però, in ogni caso, è che anche se il salva-liste fosse applicabile secondo il Consiglio di Stato, rimane sempre in bilico la decisione della Consulta, la cui pronuncia definitiva arriverà solo dopo il voto. E che potrebbe dichiarare il decreto illegittimo. Vittorio Sgarbi ha già annunciato l'intenzione di chiedere l'annullamento delle elezioni, nel caso in cui non venga concesso il rinvio del voto. Il rischio, perciò, respingendo la richiesta del rinvio, sarebbe altissimo.
Non solo, ma se domani il Consiglio di Stato dovesse riammettere la lista Pdl per la Provincia di Roma, quest'ultima potrebbe acquistare il diritto di chiedere il rinvio a sua volta (dipenderebbe dalle motivazioni con cui sarebbe riammessa) e non si può escludere che lo eserciterebbe. Perciò, secondo alcune fonti, spinto da queste valutazioni, il vicepresidente della Regione, Esterino Montino, si starebbe orientando verso la concessione del rinvio del voto. In ogni caso, fanno sapere dalla Regione, la decisione non arriverà prima di domani, e probabilmente si attenderà fino alla decisione del Consiglio di Stato, prima di renderla nota.

BERLUSCONI: «SGARBI HA DIRITTO AL RINVIO» - Intanto, però, a favore del rinvio scende in campo direttamente il leader del Pdl: «La lista Sgarbi ha certamente diritto di poter approfittare di altri giorni di campagna elettorale ed è giusto che si rispetti questo diritto» ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Noi riconosciamo i diritti degli altri - ha aggiunto -. Ho detto al ministro dell'Interno questo mio convincimento sulla lista Sgarbi: cioè che quando uno ha un diritto è giusto che lo si rispetti». In serata ha però puntualizzato: «Non intervengo mai in casa d'altri. Sgarbi ha presentato una richiesta, è la Regione Lazio che deve decidere», escludendo così un qualunque intervento diretto dell'esecutivo. Sabato, intanto, il Consiglio di Stato tornerà ad esprimersi sull'esclusione della lista Pdl nella circoscrizione Roma.

ALEMANNO D'ACCORDO - È d'accordo con il rinvio il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Penso che 15 giorni di ulteriore campagna elettorale, magari parlando dei problemi dei cittadini e non delle liste e di polemiche varie, sarebbero molto utili». Se la Regione accetterà la richiesta di rinvio della lista Sgarbi, spiega, «credo che sarà una cosa positiva per la città, perché ci permetterà di avere 15 giorni più sereni per parlare dei problemi veri». Propenso al rinvio anche il ministro della Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli, «la risposta spetta alla Regione Lazio, dopo aver sentito il ministero degli Interni». È chiaro - ha aggiunto - che se una lista è stata ammessa, ha diritto ad avere i tempi ordinari per fare campagna elettorale».

STORACE CONTRARIO - Non la pensa così, invece, Francesco Storace: «La lista Sgarbi era giá stata ammessa in tre province su cinque, al punto che è stata invitata alle Tribune regionali Rai. Stiamo parlando di un rinvio che non ha alcun fondamento - ha dichiarato il segretario nazionale de La Destra -. Del resto, alle Politiche non si rinviano le elezioni se una lista viene riammessa in una circoscrizione. A noi, ad esempio, capitò in Abruzzo mica avemmo il diritto di far spostare le elezioni in tutta Italia...».