Berlusconi: atmosfera avvelenata
Il Premier alla cerimonia per i 90 anni di don Verzè: «Ma oggi è una bella giornata». Di Pietro: «Berlusconi mi teme»
MILANO - «Oggi è una bellissima giornata anche per me perché sembra che siamo lontani dall'atmosfera avvelenata in cui siamo stati costretti a stare soprattutto negli ultimi giorni». Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha aperto il suo intervento alle celebrazioni per i 90 anni di don Luigi Verzè, questa mattina all'ospedale San Raffaele di Milano. «Qui abbiamo sentito solo parole positive - ha aggiunto il premier - e buoni sentimenti. È stata una mattinata splendida». Berlusconi ricorda una frase napoletana: «A Napoli si dice tengo ò core into ò zucchero. Questa mattina ho il cuore che è uno zucchero che più zucchero non si può».
LONGEVITÀ - Il presidente del Consiglio scherza anche con don Verzè. «Lui mi confessa e mi dà l'assoluzione senza che io dica niente, perché mi conosce. Credo che con lui abbiamo trovato la definizione di cosa sia il peccato per un cattolico: è fare del male agli altri». Poi Berlusconi confessa di aspirare a vivere fino a 150 anni. «Il progetto dei 120 anni - dice - è la media. Agli inizi dell'800 la vita media era di 20 anni, nel '900 di 43. Oggi di 80 anni. Don Verzè pensa che la vita media arrivi a 120 anni, ma quando ci parliamo io e lui ci diciamo che noi vivremo almeno 30 anni di più». Il premier si è detto convinto che «è un progetto che si può realizzare studiando il nostro passato e con uno stile di vita apposito per ciascuno di noi, credo che si possano aggiungere anni alla nostra vita, aggiungendo spirito e qualità. Si questo progetto vale la pena investire perché riguarda l’umanità».
DI PIETRO - «E' comprensibile che Berlusconi mi tema». Di Pietro commenta così le presunte affermazioni nei suoi confronti del premier. Berlusconi, intercettato nell'inchiesta di Trani, avrebbe chiesto al membro dell'Agcom Innocenzi, di far in modo di evitare la presenza di Di Pietro in tv.
Le notizie che filtrano dall'inchiesta della Procura di Trani sul caso Rai-Agcom configurano «un attentato politico alla democrazia, grosso come una casa», accusa il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ai microfoni di Sky tg 24. «Perché il presidente del Consiglio - spiega - non solo non vuol farsi criticare o non vuol far sentire la voce dell'opposizione ma si attiva affinchè venga zittita».
«Io personalmente - aggiunge Di Pietro - sono uno dei bersagli del presidente del Consiglio che vede in me e nell'Idv una spina nel fianco che fa sapere agli italiani chi che pasta è fatto veramente».
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