28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Il Premier: «Vinciamo comunque»

Berlusconi lancia la «San Giovanni bis»

«Contro di noi un sopruso violento». Terzo no per la lista del Pdl a Roma. Si valuta ricorso Consiglio Stato

ROMA - Piazza e campagna a tappeto sui media, un modo per ribaltare l'effetto negativo che il caos delle liste ha procurato al Pdl. Silvio Berlusconi lo ha detto a chiare lettere, incontrando oggi i vertici del partito: «Domani faccio una conferenza stampa per spiegare che l'esclusione rappresenta una sopraffazione, un atto illegittimo». Per farlo, il Cavaliere lancia una grande manifestazione di popolo per tirare la volata ai tredici candidati del centrodestra alle Regionali. Probabilmente nella stessa piazza San Giovanni teatro nel 2006 della manifestazione contro il governo Prodi.

Ora però, ha assicurato il presidente del Consiglio, è il momento di pensare alla campagna elettorale, nella quale il Pdl «aveva diritto a essere ammesso». Nonostante l'esclusione, è la sua convinzione, «vinceremo comunque, con o senza liste, nonostante il sopruso subito». Il sopruso Berlusconi vuole denunciarlo pubblicamente, per questo intende avvalersi anche di una memoria di una decine di pagine che gli ha consegnato oggi Ignazio La Russa. Un testo nel quale si elencano le ragioni per le quali il Pdl avrebbe avuto diritto a correre.

Ora però è il momento della piazza. Le ragioni le spiegherà domani, in una conferenza stampa a via dell'Umiltà che si annuncia 'infuocata'. Prima però il Cavaliere prenderà parte al Consiglio supremo di difesa durante il quale si troverà di fronte anche al capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Consiglio di Stato - Quanto all'annunciato ricorso al Consiglio di Stato, gli avvocati del Pdl stanno già preparando il materiale che dovrebbe essere pronto per domattina. Sempre che, alla fine, si decida di percorrere fino in fondo la strada giudiziaria. Strada che però Berlusconi sembra percorrere con minor convinzione, anche perché alla magistratura riserva giudizi pesantissimi: «Il Tar ha respinto non solo il nostro ricorso, ma anche l'invito del presidente della Repubblica». Meglio, sembra, la via tutta politica dell'attacco frontale al centrosinistra: «L'esclusione rappresenta un sopruso violento - è l'affondo di Berlusconi per chiamare i suoi in piazza - e la sinistra invece di misurarsi democraticamente con il voto, scende in piazza seminando odio».