Pannella a Bersani: meglio rinviare le elezioni di un mese
«Manifestazione di sabato non sia solo di protesta». Polverini: «Me ne hanno fatte troppe, ma non mollo»
ROMA - Marco Pannella, parlando all'assemblea dei Radicali, invita il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e tutta la coalizione di centrosinistra ad accogliere la proposta di rinviare le elezioni di un mese per rendere così possibile lo svolgimento della campagna elettorale.
«Proponiamo il rinvio per avere tempi decenti per fare la campagna elettorale - ha detto Pannella riportando le dichiarazioni fatte oggi da Bersani contro questa ipotesi - noi pensiamo che tutti i partiti del centrosinistra dovrebbero essere d'accordo con questa nostra proposta e anche perchè l'obiettivo della manifestazione di sabato non sia solo quello della protesta».
Il leader radicale critica anche la Rai e il dg Mauro Masi giudicando «gravissimo il fatto che non ci sia campagna elettorale e che la si faccia senza nessuna regola».
POLVERINI - «Me ne hanno fatte troppe in questa campagna elettorale, dal caos delle liste agli intoppi, fino ai boicottaggi, ma io non mi sono mai persa d'animo. Che cosa hanno sottovalutato in tanti? La mia reazione. Non mi sono mai pentita della candidatura: il mio sogno è conquistare la Regione Lazio per cambiarla. La vita ti mette sempre di fronte a degli ostacoli da superare. Posso farcela». Lo dice Renata Polverini, in un'intervista pubblicata sul numero del settimanale 'Chi' in edicola domani.
L'ex sindacalista parla anche dei suoi gusti in fatto di abbigliamento e musica. «Indosso i pantaloni solo per praticità. Mi piacciono le gonne - dice - i colori brillanti. Quando dicono che sono una donna-donna, mi fa piacere. La mia fissazione? Coordinare sempre i colori. Non riesco a uscire se ho la borsa sbagliata. Devo cambiarla». E aggiunge: «Conosco a memoria tutte le canzoni dei cantautori italiani, da Minghi a Battisti, da Guccini a De Gregori, da Rino Gaetano a Renato Zero, del quale non perdevo un concerto».
DI PIETRO - «Berlusconi fa come il marchese del Grillo: siccome comando io, mi faccio la legge come voglio io... E il presidente della Repubblica che gli va appresso...» è l'attacco di Antonio Di Pietro, intervistato su Sky Tg24. Il leader dell'Idv ha assicurato che con il Pd si andrà in piazza «insieme con grande determinazione». La decisione del capo dello Stato di firmare il decreto «salva-liste» non è stato «un comportamento corretto», ma «da oggi in poi Italia dei valori vuole evitare che puntando l'attenzione sul Quirinale si distrae l'attenzione sull'assassino della legalità, che è Berlusconi». Il leader dell'Idv ha quindi paragonato «Benito Mussolini e Benito Berlusconi: sono la stessa cosa. Se vinciamo due a zero farà una legge secondo la quale lo zero vince sul due, sono cose che faceva Mussolini».
PDL: ATTENDIAMO IL TRIBUNALE - C'è attesa per la decisione dell'ufficio elettorale del tribunale di Roma sull'ammissione della lista presentata ieri dal Pdl grazie alle nuove norme introdotte dal decreto salvaliste. L'ufficio ha tempo fino alle 20 per verificare se la documentazione sia in regola e pronunciarsi ma, fanno sapere dal tribunale, la risposta arriverà già prima delle 18.
Sulla decisione dell'ufficio elettorale, però, peserà probabilmente anche la valutazione espressa ieri dal Tar, secondo il quale il decreto non si può applicare nel caso del Lazio, dove vige una legge elettorale regionale sulla quale il Governo non ha potere di intervento. Il Pd ha già annunciato il ricorso al Tar nel caso in cui la lista venga ammessa, contando sul fatto che i giudici amministrativi «non potranno smentire se stessi dopo qualche giorno». Tutto ora dipende perciò dall'orientamento che esprimerà il Consiglio di Stato, a cui il Pdl ricorrerà, come ampiamente annunciato, contro la decisione del Tar.
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