2 maggio 2024
Aggiornato 10:00
Emergenza carceri

Detenuto muore nel carcere di Livorno, forse un infarto

Provocato da inalazione gas dalla bomboletta per scaldare cibo

ROMA - Il corpo senza vita di Habib, detenuto nel carcere «Le Sughere» di Livorno, è stato trovato ieri alle 15.30: accanto a lui, disteso a pancia giù nella cella, la bomboletta del gas aperta utilizzata per scaldare il caffè. E il sospetto che il detenuto l'abbia sniffata prima di morire. Lo rende noto l'associazione Ristretti Orizzonti. Vittima Snoussi Habib, 30 anni, era arrivato da poco nel carcere cittadino e ospite nel reparto transito.

A ucciderlo sarebbe stato un infarto provocato dal fatto che il detenuto avrebbe sniffato troppo gas. Con la morte di ieri il bilancio delle vittime nel carcere di Livorno sale a 14 morti in 7 anni. Per fare un paragone, a Regina Coeli nello stesso periodo ci sono stati 20 decessi, ma a Regina Colei ci sono più di 1.000 detenuti, mentre a Livorno 400. Anche Cagliari è un carcere «ad alto rischio»: 21 morti su 500 detenuti, un tasso doppio di Regina Coeli. E' la tredicesima morte nelle carceri italiane dall'inizio dell'anno.

In base a quanto emerso, ieri prima della morte, Habib aveva parlato con il responsabile del settore chiedendo informazioni sui colloqui e altro. Poi, approfittando del fatto che i compagni di cella erano fuori, è rientrato nella stanza. A questo punto avrebbe sniffato il gas della bomboletta che è in dotazione alla stanza. L'agente penitenziario addetto alla sorveglianza si è accorto della tragedia quando ha fatto il giro di controllo e ha chiamato il medico. Il corpo ieri sera è stato portato dalla Misericordia all'obitorio del cimitero dei Lupi con qualche difficoltà per via di un guasto al mezzo. Dei rilievi s'è occupata la polizia scientifica. Sono in corso indagini: da accertare le cause della morte. L'ipotesi per ora più probabile è che il gas ingerito dal detenuto abbia danneggiato il suo sistema nervoso provocando l'infarto. Tuttavia, non si escludono altre ipotesi. La polizia della Procura ha ascoltato tutti e ha sequestrato il fornellino e la bomboletta. «Resta il fatto che il detenuto era ospite in un settore sovraffollato, come del resto tutti i reparti delle Sughere. Come emerge dai dati denunciati dai sindacati degli agenti, in quell'area sono ospiti una settantina di detenuti, anche se la capienza è di circa 40, essendoci 22 celle», spiega Ristretti Orizzonti.