2 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Convocato il consiglio dei Ministri alle 19.30

Caos liste, il Governo mette in campo dl interpretativo

Il Colle «valuta». Ieri la frenata sul decreto di proroga dei termini. Bersani: «Il pasticcio deriva dalle loro divisioni»

ROMA - La soluzione al caos liste del Pdl in Lazio e Lombardia potrebbe essere quella del decreto interpretativo. E' questa l'ipotesi su cui si sta muovendo il governo, come spiega il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il provvedimento dovrebbe essere esaminato durante il Consiglio dei ministri convocato per le 19.30 (in un primo momento si era parlato delle 18).

CONTATTI - L'ipotesi sarebbe peraltro al centro di contatti ancora in corso tra gli uffici tecnici di palazzo Chigi e il Quirinale. Nell'incontro di ieri sera con Napolitano, secondo quanto viene confermato da fonti di governo, il presidente del Consiglio avrebbe caldeggiato la proposta di un decreto che prorogasse i termini della presentazione delle liste il tempo necessario per permettere al Pdl di correre in tutte le Regioni. Anche perché, sarebbe stato il suo ragionamento, ci si poteva basare sul precedente del '95 quando, presidente Scalfaro e premier Dini, fu varato un dl che spostò la scadenza dei termini per la presentazione delle liste di circa 48 ore.

PROVVEDIMENTO INTERPRETATIVO - Su questa ipotesi, tuttavia, sarebbe arrivata una netta frenata del Quirinale, legata alla mancanza di sintonia con le forze di opposizione e al fatto che sui precedenti occorre valutare la «compatibilità» con la situazione attuale. Da qui il tentativo dell'esecutivo di valutare altre strade. Per il Colle sarebbe ben altra cosa un provvedimento interpretativo. Non si modificherebbe la legge, ma si potrebbe appunto interpretare la norma sui termini di scadenza e sulla presenza per il deposito delle liste. Il governo, comunque, non sembra intenzionato ad attendere il pronunciamento del Tar sul ricorso per il listino di Formigoni in Lombardia e per la lista Pdl nel Lazio. «Aspetta e spera, che poi si avvera» scherza infatti La Russa.

BONDI - «Il governo sta cercando una soluzione che probabilmente verrà presa nel Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio tenendo conto dei rilievi del presidente della Repubblica, perché è evidente a tutti che se viene a mancare la competizione tra le maggiori forze politiche il risultato elettorale sarebbe falsato e noi diremmo le stesse cose se ad essere escluso fosse stato il Partito democratico». Lo ha detto, al Tg1, il ministro della Cultura e coordinatore del Pdl Sandro Bondi.

BERSANI - Il centrodestra «non si azzardi a parlare di complotti e a scaricare il problema» e abbia «l'umiltà di riconoscere che questo pasticcio non gli deriva da incuria ma da loro divisioni». Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani torna sul tema del caos liste e ribadisce la necessità del rispetto delle regole: «C'è una parola in questo Paese che bisogna affermare e ripristinare: si chiama regole».
«Loro stanno governando il Paese, devono rispondere per il Paese e non per le liste di questo o di quello. E' un problema di cui devono farsi carico se vogliono governare, altrimenti si riposino e vadano a casa, perchè chi governa - ripete - risponde per il Paese con le regole del Paese non per una lista. Bisogna che siano all'altezza di questa situazione».
Bersani, a Milano per un incontro al Circolo della stampa, non vuole aprire scenari su una possibile esclusione definitiva delle liste: «Parlare dei se significa non rispettare i gradi di giudizio. In tutto il Paese sono state escluse delle liste per diversi motivi, non c'è solo il caso lombardo e laziale. Attenzione - avverte Bersani - non possiamo pensare di risolvere un pezzo del problema aprendone un altro più ampio».