Scaglia ai pm: interrogatemi, sono innocente
L'Avvocato Fiorella: «Disponibilità a collaborare con inquirenti». Fastweb al gip: «Nomina societaria commissario»
ROMA - Collaborazione con gli inquirenti, «al fine di chiarire la posizione e ribadire la totale estraneità ai fatti, che sono responsabilità di altri soggetti». Questa è la posizione di Silvio Scaglia, il fondatore di Fastweb arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul riciclaggio, secondo quanto ha riferito l'avvocato Antonio Fiorella, difensore del manager. Il penalista oggi si è recato di nuovo in Procura, a Roma, per incontrare i magistrati responsabili delle indagini.
COLLABORAZIONE - «Prima di presentare una istanza al tribunale del riesame - ha detto l'avvocato - Scaglia vuole incontrare i pm. La linea è quella di totale collaborazione». In ogni caso «si vuole chiarire tutto e arrivare ad una revisione complessiva della vicenda». Insomma «non si accetteranno eventuali misure cautelari gradate», aggiustamenti che permetterebbero solo di uscire dal carcere ma di andare agli arresti domiciliari. «Il traffico telefonico che l'inchiesta ha chiarito esser stato falso, per l'azienda esisteva, era reale. Era ed è impossibile per il capo di una impresa come Fastweb, di quel genere, controllare ogni singola decisione, ogni singolo aspetto».
FASTWEB A GIP: NO CAMBIO SOCIETÀ - Per evitare il commissariamento Fastweb ha proposto al gip la nomina da parte della stessa società di un commissario che curi la gestione operativa ed eserciti la funzione di controllo sulla divisione Wholesale, mentre non ha proposto il cambio dell'intero Cda. Lo riferiscono fonti giudiziarie e fonti della società.
«Abbiamo presentato una serie articolata di proposte», ha detto una fonte di Fastweb, che stamani ha presentato la documentazione al gip. Tra le proposte, ha detto la fonte, «non c'è assolutamente il cambio del Cda» di cui i media avevano parlato in questi giorni.
BERNABÈ: «TURBATO, MA IL GRUPPO E' SOLIDO» - L'amministratore delegato di Telecom Italia si dice «profondamente turbato» dalla vicenda Sparkle ma assicura che il gruppo è «solido e serio». In una lettera inviata a manager e dipendenti dell'azienda, Franco Bernabè commenta così la vicenda che ha visto la controllata coinvolta nell'inchiesta sul maxi-riciclaggio.
Dobbiamo trovare le energie per uscire da queste vicende rafforzati dalla consapevolezza che qualsiasi cosa negativa sia eventualmente avvenuta in passato, comunque non si ripeterà più in futuro», prosegue Bernabè. «Perché questo sia possibile - sottolinea - dobbiamo sviluppare al nostro interno gli anticorpi che ci permettano di riconoscere, individuare ed isolare eventuali comportamenti non coerenti con il nostro codice dei valori».