Di Girolamo non è più Senatore
Ok dell'aula del Senato alle dimissioni. 259 voti a favore, 16 no e 12 astenuti
ROMA - L'aula del Senato ha approvato, con voto a scrutinio segreto, le dimissioni di Nicola Di Girolamo da senatore: 259 i voti a favore, 16 contrari e 12 astenuti.
Prima del dibattito, Di Girolamo aveva letto la lettera che aveva mandato lunedì scorso al presidente del Senato Renato Schifani con la quale ha rassegnato le dimissioni. «Ho ceduto certo signor presidente ma le mie colpe verranno circoscritte dalla verità»: ha ripetuto il senatore del Pdl parlando nell'aula retta dalla vice presidente Rosi Mauro.
«Io sono oggi visto come l'untore e il Lucifero della situazione e per questo non faccio i nomi dei colleghi che vorrei ringraziare», ha poi detto il senatore parlando a braccio.
«Ho visto una serie di fotografie sui giornali - ha detto ancora - che mi ritraggono con un signore che dicono sia un mafioso e che a me era stato presentato come un ristoratore. In campagna elettorale - ha aggiunto - si fanno centinaia di foto, quella sera, davanti a quella torta ho fatto 250 fotografie, dopo quel signore (che è stato identificato come il boss Franco Pugliese, ndr) anche con il parroco».
Il dibattito è poi proseguito in assenza di tutti i senatori del Pdl, ad eccezione di Barbara Contini, impegnati in una riunione di gruppo. Questo ha causato le proteste di tutta l'opposizione e in particolare del Pd e dell'Idv.