18 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Concluso l'interrogatorio a Regina Coeli

Scaglia: respingo responsabilità, Fastweb è vittima

«Mai conosciuto Mokbel e il senatore Nicola Di Girolamo». L'avvocato: «Lui non ha mai visto tutti questi soggetti»

ROMA - Esclude ogni responsabilità nella vicenda del presunto maxi-riciclaggio il fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia. Di fronte al gip, Aldo Morgigni, che lo ha ascoltato per l'interrogatorio di garanzia nel carcere romano di Regina Coeli, l'ex ad della società di telecomunicazioni «ha escluso di aver responsabilità e ribadisce che la società è vittima». Lo ha riferito il suo legale, Pier Maria Corso, lasciando il penitenziario al termine dell'interrogatorio.

CHIESTA LA REVOCA DELLA CUSTODIA CAUTELARE - I legali dell'ex ad di Fastweb hanno poi chiesto la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare come ha annunciato lo stesso avvocato Pier Maria Corso al termine dell'interrogatorio. «In subordine - ha spiegato il legale - chiederemo gli arresti domiciliari».

RICICLAGGIO TRANSNAZIONALE - L'ipotesi di reato per Scaglia è quella di associazione per delinquere pluriaggravata finalizzata al riciclaggio transnazionale, al falso in atti pubblici e all'emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'ex ad di Fastweb si trova in carcere da giovedì notte, quando al suo rientro dal Sudamerica si è consegnato alla Guardia di Finanza.