Rutelli: è una Tangentopoli federalista
«Chi sta nell'Api deve essere sobrio e trasparente»
ROMA - Una Tangentopoli federalista legata allo spostamenti di potere e di risorse dal centro alle periferie. Così Francesco Rutelli legge le ultime vicende di corruzione nella politica.
In un'intervista al Messaggero il leader di Alleanza per l'Italia lancia una serie di proposte che il suo movimento vuole presentare per arginare quella che chiama «la questione immorale», alla vigilia della presentazione del disegno di legge del governo contro la corruzione.
«Non è candidabile ed è ineleggibile il politico condannato in via definitiva. Vanno sanzionate le spese elettorali infedeli rispetto a quanto dichiarato. Chi ha rubato dovrà restituire il maltolto. La classe dirigente della pubblica amministrazione dovrà essere indipendente rispetto al poter politico, recuperando la propria terzietà. Nessun manager dovrà essere nominato dalla politica, ma da un'agenzia indipendente, in base ai titoli. I revisori dei conti in ambito territoriale dovranno essere scelti dalle opposizioni delle amministrazioni locali».
«Oggi parlerei di un federalismo corruttivo. Ormai c'è un gigantesco spostamento di potere nelle periferie, ma senza controlli efficaci - osserva Rutelli -. Dopo un robusto finanziamento pubblico ai partiti, il sistema è cambiato. Per capire il cambiamento, basta una cifra: il fondo per la sanità, assegnato alle regioni, viaggia verso i centodieci miliardi di euro. Questo costituisce un gigantesco terreno di diffusione della corruzione, della quale ci si sta occupando ben poco, visto che a questa tangentopoli federalista non corrispondono verifiche di qualità, nè controlli credibili nella Pubblica amministrazione. Perciò, propongo di coordinare le moltissime attività di controllo. Ecco una grande riforma da fare».
Quanto all'Api Rutelli premette che «chi ruba deve essere punito e deve sparire dalle assemblee elettive» ma poi «ai partiti spetta valutare in termini di opportunità politica se candidare chi è anche soltanto rinviato a giudizio per reati gravi. A chi aderisce al nuovo movimento dell'Api, chiediamo anche uno stile di vita sobrio e assoluta trasparenza e tracciabilità dei redditi e delle proprietà».