19 marzo 2024
Aggiornato 12:30

Di Girolamo, il Gip: collegatamenti con la 'ndrangheta

«Gravissimi brogli elettorali che hanno portato alla elezione nella circoscrizione estero del senatore»

ROMA - Il clan della 'ndrangheta calabrese degli Arena ha collaborato e protetto il sodalizio criminale e ha avuto un ruolo attivo nei «gravissimi brogli elettorali» che hanno portato alla elezione nella circoscrizione estero del senatore Nicola Di Girolamo «mediante la creazione di una serie di falsi documenti che ne attestassero la residenza all'estero, fatto per il quale nei confronti del Di Girolamo ed altri è già stata emessa ordinanza di arresti domiciliari che non è stata eseguita per il diniego dell'autorizzazione a procedere del competente ramo del Parlamento».

E' quanto si legge nell'ordinanza del Gip del tribunale di Roma sulla maxi inchiesta per riciclaggio che ha portato alla emissione di 56 misure di custodia cautelare, tra le quali quelle di Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb e del senatore del Pdl, Nicola Di Girolamo. Dalle ulteriori indagini svolte, peraltro, - si legge nell'ordinanza - è emerso il diretto interessamento della 'ndrangheta» al fine di «reperire direttamente le schede elettorali all'estero e di falsificare i relativi voti di preferenza in favore di Di Girolamo, che oltre ad essere uno dei promotori dell'associazione per delinquere diveniva così un suo diretto esponente all'interno del Parlamento della Repubblica».

L'abituale collaborazione di appartenenti all'ndrangheta anche per l'intestazione dei beni di lusso e delle attività economiche degli associati - prosegue il Gip - posiziona definitivamente l'associazione contro la quale si procede tra le più pericolose mai individuare, poiché unisce all'inusitata disponibilità di enormi capitali e di strutture societarie apparentemente lecite l'eccezionale capacità intimidatoria tipica di appartenenti ad organizzazioni legate da vincoli omertosi, la cui violazione è notoriamente sanzionata da intimidazioni e violenze che, spesso, giungono a cagionare l'uccisione sia di quanti si oppongano ai progetti delittuosi che degli stessi appartenenti al sodalizio criminale ritenuti non più affidabili».