28 marzo 2024
Aggiornato 09:30

Mandati d’arresto eccellenti: Scaglia e Di Girolamo

Dalla procura di Roma 56 misure cautelari per riciclaggio: coinvolti anche un manager e un senatore

L’antimafia scardina una rete internazionale per il riciclaggio e l’evasione dell’Iva..
Il giro d’affari dell’organizzazione con ramificazioni in Germania e in altri Paesi europei sarebbe intorno ai due miliardi di euro e di oltre 400 milioni di Iva evasa.
Fra le maglie dei Ros e della Guardia di Finanza che hanno condotto le indagini sono finiti anche Silvio Scaglia, amministratore delegato e fondatore di Fastweb, società quotata in Borsa, il senatore del Pdl, Nicola Di Girolamo e un ufficiale del finanzieri.

Il Gip di Roma a seguito dell’inchiesta ha emesso cinquantasei mandati di custodia cautelare. Alcuni indagati, secondo quanto ha riferito il procuratore della direzione distrettuale antimafia di Roma, Giancarlo Capaldo, nel corso di una conferenza stampa, sono arrestati in Usa, Inghilterra, e Lussemburgo.
L’accusa è associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e al reimpiego di capitali illecitamente acquisiti attraverso un complesso circuito di frodi.
Il riciclaggio avveniva attraverso la falsa fatturazione di servizi telefonici e telematici ad arte inventati.
Fa scalpore inoltre il capitolo dell’inchieste che riguarda il senatore del Pdl, Nicola Di Girolamo. Secondo gli inquirenti Di Girolamo sarebbe stato eletto anche con i voti procurati da la 'ndrangheta.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti nel corso della passata campagna elettorale esponenti della 'ndrangheta si sarebbero recati in Germania, nel collegio di Stcccarda, e avrebbero raccolto i certificati elettorali in bianco dei nostri emigranti. In questo modo avrebbero poi espresso i voti in favore di Di Girolamo.
Per Di Girolamo l’accusa è di violazione della legge elettorale con l’aggravante mafiosa. Per il senatore, nel giugno del 1978 era già stata richiesta una misura cautelare agli arresti domiciliari, ma l’autorizzazione fu negata dal Senato.

Silvio Scaglia, amministratore delegato di Fastweb attualmente è all’estero, ma i suoi difensori hanno fatto sapere che il loro assistito ha dato loro mandato per concordare il suo interrogatorio in tempi brevi al fine di chiarire tutti i profili di una vicenda della quale si dichiara completamente estraneo.