28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Immigrati in rivolta

Milano, gli egiziani fermati hanno tra i 19 e i 31 anni

Sono accusati del reato di devastazione e saccheggio dopo l'uccisione di un loro connazionale in via Padova

MILANO - I quattro cittadini egiziani, irregolari in Italia, posti in stato di fermo, hanno uno 19 anni, uno 31 e due 27 anni. Sono accusati di devastazione e saccheggio, reato commesso durante i disordini scoppiati ieri pomeriggio nella zona di via Padova a Milano, in seguito all'omicidio di un pizzaiolo egiziano di 19 anni.

I quattro, senza documenti e quindi la cui posizione è al vaglio degli investigatori, sono stati fermati ieri sera da polizia e carabinieri in via Padova, poco distante dal luogo del delitto, e accompagnati in Questura per accertamenti insieme con altri 33 cittadini nordafricani, in prevalenza egiziani.

«Oltre ai quattro, stiamo verificando la posizione di altri 5-6 soggetti che stiamo cercando di identificare e sui quali abbiamo certezza che abbiano preso parte ai disordini» ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il dirigente della Digos milanese Bruno Megale, che sintetizza anche il bilancio definitivo delle devastazioni durate circa un paio d'ore: sette auto sono state ribaltate in via Padova e altre due in via Leoncavallo, un'altra ventina tra auto e motorini sono stati danneggiati, sono state poi danneggiate insegne e vetrine di cinque negozi gestiti da cittadini latinoamericani tutti posti su via Padova. Danneggiamenti si sono registrati anche al Consolato egiziano di via Porpora, dove ieri sera erano confluiti alcune decine di immigrati egiziani. Negli incidenti sarebbero stati coinvolti circa una trentina di nordafricani, divisi di alcuni gruppetti che hanno «colpito» in via Padova, via Porpora, via Leoncavallo e via Lulli.

Gli investigatori della Digos e del Nucleo Informativo dei carabinieri sottolineano che «non risulta che ci siano stati scontri tra cittadini africani e latino-americani».