24 aprile 2024
Aggiornato 09:00
In montagna un weekend di tragedia

Valanghe, al Nord sono sei i morti

Numerosi i feriti, due sono molto gravi. C'è anche un disperso. I bollettini meteorologici segnalavano in generale rischio valanghe marcato

MILANO - Le condizioni del tempo e l'allerta valanga lasciavano presagire un fine settimana complicato in montagna, ma è stata una strage su tutto l'arco alpino. Sono sei i morti e parecchi i feriti, di cui due in condizioni molto gravi. I servizi di soccorso inoltre cercano un uomo disperso nel Bellunese. In Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino le valanghe hanno fatto strage.

In Piemonte, due escursionisti sono morti ieri pomeriggio travolti da una lastra di ghiaccio. Avevano percorso un passaggio pericoloso, sconsigliato dalla guide alpine.

In provincia di Trento un uomo è stato travolto dalla neve sull'altipiano della Vigolana, vicino al rifugio Malga de Rocca: le sue condizioni sono di media gravità.

In Lombardia, sabato è stato recuperato il corpo del gestore del rifugio Buzzoni, in Valsassina, provincia di Lecco. L'uomo è stato travolto e ucciso da una slavina staccatasi dalla montagna. Ieri invece un uomo e una donna sono stati travolti da una valanga nel Comasco; la donna è in gravissime condizioni. Nel bergamasco sul Monte Gren è stato travolto un uomo di 45 anni, ricoverato all'ospedale san Gerardo di Monza in ipotermia.

In Veneto, sono in corso le ricerche di un uomo in Val Visdende, uscito per un'escursione con gli sci. Sempre nel Bellunese il corpo senza vita di uno sciatore è stato recuperato dal soccorso alpino sul Cimon di Palantina, in Alpago. Sabato, altri due giovani sciatori sono morti sul monte Baldo nel Veronese, travolti da una valanga con un fronte di 30-40 metri.

I bollettini meteorologici ieri segnalavano in generale rischio valanghe marcato, l'indice tre, su una scala di 5, in tutte le regioni colpite. E' praticamente impossibile non avere tali informazioni oggi, spiega il vicepresidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Valerio Zani. «Chiunque di noi - dice - con un qualunque strumento, può ricevere l'informazione, che sia via telefono, internet, televisioni, giornali o radio».