4 ottobre 2023
Aggiornato 04:30
Nuove Br

Morlacchi e Virgilio: non siamo terroristi

Il Legale: «il reato associativo copre il vuoto investigativo»

MILANO - Respingono le accuse e affermano di non aver mai fatto parte di alcuna organizzazione terroristica Manolo Morlacchi e Costantino Virgilio, ritenuti componenti del gruppo 'Per il comunismo Brigate Rosse' e arrestati ieri a Milano nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla procura di Roma. Lo dice il difensore Giuseppe Pelazza, che ha già annunciato che dopo l'interrogatorio di garanzia di dopodomani «in cui i miei assistiti respingeranno le accuse, faremo ricorso al tribunale del riesame».

Morlacchi e Virgilio sono rinchiusi in una cella in sostanziale isolamento, in quanto la casa circondariale milanese è sprovvista di un reparto 'alta sicurezza'. «Siamo ai paradossi - ha affermato il legale -: essendo stati perquisiti a giugno e poi oggetto di osservazione e controllo, ritengo che le esigenze cautelari nei confronti di Morlacchi e Virgilio non possano sussistere nel momento in cui da allora non c'è stata alcuna condotta di carattere criminoso. I miei assistiti inoltre non hanno benche' minimamente pensato di darsi alla fuga - ha continuato il legale - ne di inquinare la prove».

L'avvocato Pelazza afferma che i due non hanno alcuna accusa di detenzione di armi e di aver progettato attentati. «Il ministro degli Interni - ha concluso il difensore - potrebbe quindi riservare le sue dichiarazioni a fatti più concreti invece che a imputazioni del solo reato associativo che, come costume dilagante, copre il totale vuoto investigativo».