24 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Emergenza carceri

Duplice tentativo di suicidio nel carcere di Sulmona

Uno sabato e uno domenica. I due detenuti salvati dalla polizia penitenziaria

SULMONA - Duplice tentativo di suicidio nel fine settimana nel carcere di Sulmona: il primo è avvenuto sabato, mentre era corso una visita di Rita Bernardini, con un detenuto che aveva tentato di impiccarsi e poi a darsi fuoco. Il secondo ieri: un detenuto ha tentato di suicidarsi impiccandosi con i lacci delle scarpe. Per entrambi il tempestivo e provvidenziale intervento della polizia penitenziaria ha scongiurato esiti drammatici. Due tentati suicidi, quindi, nel giro di 48 ore, in un carcere n cui dall'inizio dell'anno si sono già registrati tre tentati suicidi e un suicidio.

Il segretario generale della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno, ricorda che da tempo che la Uil sostiene che a Sulmona bisogna intervenire, tanto da aver organizzato una serie di manifestazioni di proteste. «E' del tutto evidente - dice - che gli ambienti destinati a Casa di Lavoro non presentino le caratteristiche proprie per ospitare gli internati che, di fatto, scontano una impropria detenzione ordinaria. Per questo pensare ad una delocalizzazione in altra struttura della Casa di Lavoro ci pare inevitabile. Analogamente la struttura ricavata per i soggetti con gravi problemi psichici non garantisce le peculiarità che deve avere una struttura sanitaria».

Sulmona potrebbe ospitare al massimo 235 detenuti e 50 internati, invece oggi si contano 326 detenuti, circa 300 i tossicodipendenti e ben 170 internati di cui 150 con gravi patologie psichiche. «In questa situazione non bastano certo la buona volontà, la disponibilità e la professionalità del personale per gestire l'ordinaria emergenza. Bisogna fare - dice Sarno - molto e di più, senza perdere altro tempo perché la situazione è difficile in tutti gli istituti dell'Abruzzo. A Lanciano, per esempio,il personale da tre mesi non si reca in mensa per protestare anche contro l'intenzione di aprire una nuova sezione senza provvedere all'adeguamento dell' organico della polizia penitenziaria».