24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Trovato un manuale del terrorista on-line

2 presunti brigatisti arrestati a Milano

Blitz della polizia. Uno dei due presunti membri è il figlio di Piero Morlacchi, storico brigatista milanese

MILANO - Due presunti membri delle nuove Brigate rosse, appartenenti alla sigla 'Per il comunismo Brigate Rosse' sono stati arrestati a Milano dalla polizia. Gli uomini della Digos di Roma e Milano hanno fermato nelle loro abitazioni il 35enne Costantino Virgilio e Manolo Morlacchi di 39 anni, figlio di Piero, ex brigatista storico milanese.

Uno di loro aveva un vero e proprio manuale del terrorista on line con consigli e indicazioni per evitare i controlli di polizia. Vivono entrambi a Milano e lavorano in un'agenzia di gestione archivi. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale di Roma, Caivano, su richiesta del pool antiterrorismo della Procura di Roma diretto dal Procuratore aggiunto, Pietro Saviotti. L'operazione rappresenta lo sviluppo di un'indagine che il 10 giugno scorso aveva portato all'arresto di 5 presunti brigatisti tra Genova, Milano e Roma e al sequestro di un vero e proprio arsenale. In quell'occasione, le abitazioni dei due arrestati stamani all'alba furono perquisite. Sono accusati di far parte della associazione terroristico-eversiva, costituita in banda armata.

Sono considerati entrambi legati all'organizzazione e partecipi di «incontri strategici». La polizia ha riscontrato «telefonate in codice» per fissare appuntamenti per incontri strategici e partecipazione a incontri di organizzazione. Costantino Virgilio, in particolare, è risultato in possesso di una sorta di manuale guida destinato ai sodali, che riporta le istruzioni per l'utilizzo dell'informatica per sfuggire ai controlli su Internet, con criteri e modalità di criptazione dei documenti per finalità eversive. Un «codice di condotta consigliato ai militanti rivoluzionari», per non farsi rintracciare sulla Rete e per evitare le indagini della polizia.

Gli investigatori della Digos di Roma hanno notato che il metodo di scrittura dei documenti indicato nel manuale è lo stesso usato per redigere il volantino di rivendicazione del fallito attentato del 26 settembre 2006 alla caserma «Vannucci» di Livorno, firmato proprio dalla organizzazione «per il Comunismo Brigate Rosse».