28 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Cronaca. Abruzzo

L'Asl le nega la pillola, lei resta incinta e chiede i danni

Una 27enne trascina l'azienda di Teramo in Tribunale

TERAMO - Per una gravidanza non voluta una 37enne ha chiesto un risarcimento danni da mezzo milione di euro alla Asl di Teramo. La donna è rimasta incinta a seguito del no ricevuto dalle strutture afferenti all'ente sanitario che le hanno negato la somministrazione della pillola del giorno dopo. La storia, riportata dal quotidiano Il Centro, avrà un epilogo in tribunale.

La seconda udienza del processo davanti al giudice civile di Teramo era in programma ieri ed è stata rinviata a maggio. Il partner della ragazza ha anche deciso di non riconoscere il bambino, negando un sostegno economico. Secondo i legali della donna, nella vicenda si configura un danno morale, biologico, esistenziale, patrimoniale e sulla vita di relazione della 27enne che ha dovuto affrontare da sola la gravidanza.

All'origine di tutto, la rottura del preservativo durante un rapporto sessuale avvenuto tre anni fa. La donna chiese ripetutamente la pillola a strutture sanitarie e ambulatori medici ma il pellegrinaggio non andò a buon fine. I no arrivarono in successione da Tortoreto e Giulianova (pronto soccorso dell'ospedale e poi guardia medica). La pillola abortiva le fu accordata alcuni giorni dopo ma, a quel punto, era troppo tardi.