20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Incidenti a Rosarno

Calderoli: critiche Egitto? Razzismo religioso è roba loro

Al Corsera: «Certi magistrati dovrebbero applicare la legge...»

ROMA - Quello di Rosarno «non è un caso di razzismo» e «non c'era di mezzo neanche un egiziano». Il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli risponde così, in un'intervista al Corriere della Sera, alle accuse rivolte all'Italia anche dall'Egitto. E avverte: «Se non si svuotano certe sacche con le espulsioni, avremo altre Rosarno in giro. Non si può più scherzare».

Le critiche dell'Egitto? «L'Egitto - spiega il ministro del Carroccio - è un Paese amico che evidentemente vuole coprire ciò che succede a casa sua, il razzismo religioso è tutta roba loro». Quanto è accaduto a Rosarno, continua Calderoli, nasce dalla mancata applicazione della Bossi-Fini che «è stata prima svuotata e poi c'è chi non l'ha applicata neppure per la parte rimasta in piedi, usando la filosofia del 'poverini quelli'». I colpevoli secondo Calderoli sono dunque «certi magistrati» che «si aggrappano a cose che non stanno in piedi». «A certi magistrati - incalza Calderoli - io vorrei ricordare di applicare lo spirito cristiano finchè l'applicazione non vanifica lo spirito stesso», ovvero «non cercare sempre l'espediente per non applicare la legge, creando un precedente che poi è usato da altri».