4 maggio 2024
Aggiornato 09:30
Con lo sconforto nel cuore e l'orrore negli occhi

Gli immigrati di Rosarno sono rientrati a Castelvolturno

«L'Italia è diventato un Paese razzista dove si respira odio»

NAPOLI - Gran parte degli immigrati che, in questo periodo, stavano lavorando a Rosarno hanno fatto rientro nelle loro case di Castelvolturno. Con lo sconforto nel cuore e l'orrore negli occhi sono fuggiti dalla Calabria convinti che l'Italia sia diventato un «Paese razzista».

«Numerosi migranti sono ritornati nel casertano e molti lo faranno nei prossimi giorni - dice ad Apcom Fabio Basile, portavoce del Centro sociale ex canapificio - qui ci sono ancora molti loro amici e parenti. Purtroppo il clima che si respira è tutt'altro che sereno. Soprattutto i cittadini africani sono sotto shock, sembrano rimbambiti. Raccontano quello che hanno visto e vissuto negli ultimi giorni. Sono scappati in preda alla paura».

Secondo Basile, portavoce del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, la conseguenza dei fatti di Rosarno si ripercuoterà anche su altre questioni. «Quello che è accaduto certamente non aiuta e non aiuterà chi lavora, come noi, nelle associazioni di volontariato. Da anni stiamo lavorando affinché ci sia un'integrazione tra italiani ed extracomunitari, ma ora tutto sembra messo in discussione. Adesso si respira la paura. Molti immigrati - continua - sono spaventati e in difficoltà sia per ricevere il permesso di soggiorno sia perché temono di essere arrestati per clandestinità. I migranti, inoltre, adesso dicono che l'Italia è diventato un Paese razzista - spiega Basile - si sentono sempre più ospiti in un territorio che non fa niente per accoglierli e integrarli, ma che fa di tutto per mandarli via. Il clima che si respira è di odio e di xenofobia. E' ovvio che questi sentimenti si alimentano soprattutto di ignoranza e di intolleranza, ma con il passare del tempo diventano pericolosi».

Intanto, le associazioni del casertano stanno organizzando per il prossimo martedì 19 un sit-in in piazza Vanvitelli a Caserta. «Una manifestazione che speriamo assuma una connotazione nazionale - conclude Basile - non solo per porre all'attenzione di tutti i problemi e i disagi di chi vive in queste terre, ma anche per stemperare gli animi e riportare un po' di serenità dopo la violenza di questi giorni».