19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Immigrazione e Cittadinanza

Casini: ootenziare il meccanismo «Ius Soli»

«La cittadinanza non è nel programma di Governo ma di certo lo è in quello dell'Italia e degli italiani»

ROMA - C'e' bisogno di «nuove regole di fronte a un nuovo straordinario fenomeno come quello dell'immigrazione nel nostro Paese». Lo ha detto Pier Ferdinando Casini intervenendo in Aula alla Camera alla discussione sulla nuova legge sulla Cittadinanza agli stranieri.

«Bisogna - ha avvertito - potenziare il meccanismo dello ius soli, che attribuisce la cittadinanza a coloro che nascono in questo Paese a prescindere dalla nazionalità dei genitori» e ha ricordato come per l'Italia l'apporto degli immigrati, sia fondamentale sia sul piano lavorativo ed economico che su quello della natalità. «Siamo il secondo paese più vecchio al mondo dopo il Giappone - ha ricordato - e se non si invertirà il trend del nostro tasso di natalità dovremo accogliere 300mila nuovi immigrati ogni anno se vorremo mantenere i tassi di sviluppo che avevamo prima di questa grande crisi».

«La spesa pensionistica assorbe il 30% del bilancio dello Stato - ha aggiunto - quasi il doppio degli altri Paesi OCSE: può un Paese così permettersi di rinunciare all'apporto di 4,5 milioni di lavoratori stranieri in regola? E i 5 miliardi di tasse che ogni anno versano al nostro fisco davvero non ci servono? E ai 7 bambini su 10 che nascono da stranieri nel nostro Paese possiamo dire che non li vogliamo? Cosa guadagniamo dalla presenza sul nostro territorio di migliaia di nuovi emarginati?».

«La cittadinanza non è nel programma di Governo - ha detto Casini - ma di certo lo è in quello dell'Italia e degli italiani». Comunque, pur sottolineando «le troppe questioni irrisolte nel testo», Casini ha assicurato «di non voler mettere i bastoni fra le ruote» ed ha esortato a continuare nella discussione su una questione che non può più essere rimandata.