29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Politica. Immigrazione

Calderoli: Tettamanzi a Milano? Come un prete mafioso a Palermo

Il Ministro leghista in un'intervista a Repubblica: «Non parla ai milanesi, parla solo dei rom»

MILANO - «Tettamanzi con il suo territorio non c'entra proprio nulla. Sarebbe come mettere un prete mafioso in Sicilia». E' un attacco durissimo quello che il ministro leghista per la Semplificazione Roberto Calderoli lancia contro l'arcivescovo di Milano dopo che La Padania di ieri aveva criticato la predica del sacerdote sull'accoglienza, in particolare dei migranti, chiedendosi se Tettamanzi fosse «un cardinale o un imam». In una intervista a Repubblica l'esponente leghista rincara la dose.

«NON PARLA AI MILANESI» - Le accuse a Tettamanzi sono giustificate secondo Calderoli dal fatto che «non parla ai milanesi, perchè per esempio - si chiede - Tettamanzi non è mai intervenuto in difesa del crocifisso. Perchè parla solo dei rom?». «Non spetta a noi intrometterci nei rapporti tra le cariche ecclesiastiche, ma non posso non vedere che tra le nostre posizioni - aggiunge il ministro - e quelle della maggioranza dei vescovi, della Chiesa romana fino alla Cei, c'è la massima assonanza. Non con quelle di Milano». «Seguendo la logica dei 'poverini' - conclude Calderoli riferendosi ai rom - non si va da nessuna parte. Si trasformano solo i nostri poverini in agnelli sacrificali».