Un detenuto: Stefano mi disse «m'hanno menato i Carabinieri»
Il testimone ha scritto una lettera raccolta dal senatore Pedica dell'Idv. Secondo gli inquirenti non ci sarebbero riscontri ad accuse
ROMA - «Sono un detenuto del centro clinico di Regina Coeli». Comincia così una lettera messa a disposizione degli inquirenti della Procura di Roma e raccolta dal senatore dell'Idv Stefano Pedica. E' l'ultima testimonianza di un immigrato, che era nella stanza numero 6 del centro clinico, del carcere romano, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi.
IL RACCONTO - La sera del 16 ottobre «vedendo il suo viso (colore rosso viola) lui mi risponde (sua bocca) mi hanno ammazzato di botte i carabinieri rispondendomi in romano tutta la notte ho preso botte... - spiega - io faccio domanda al ragazzo: perché? lui molto educato mi risponde per un pezzo di fumo, io domando al ragazzo per un pezzo di fumo, io domando al ragazzo per un pezzo di fumo ti hanno fatto questo? Lui dice sì mentre fumava la sigaretta, vedevo che non stava bene». Secondo gli inquirenti, al momento non ci sarebbero riscontri al racconto, rispetto alle responsabilità dei militari che fermarono Cucchi la sera del 15 ottobre scorso.
- 19/11/2019 Caso Stefano Cucchi, Ilaria querela Salvini per frase dopo sentenza su pestaggio
- 11/01/2016 Caso Cucchi, non saranno ascoltati i nuovi testi
- 05/01/2016 Caso Cucchi, la sorella posta su Fb la foto del carabiniere e viene denunciata
- 04/01/2016 Ilaria Cucchi: «Ecco la foto di chi ha ucciso mio fratello»