23 agosto 2025
Aggiornato 18:30
64.ma assemblea generale dell'ONU

Vaticano: necessaria una riforma del diritto di veto all'ONU

Monsignor Migliore: «Abolizione è impraticabile, ma serve un cambiamento»

NEW YORK - Il Vaticano ritiene necessaria una riforma del diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza dei 5 membri permanenti delle Nazioni Unite. La richiesta arriva da monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, intervenuto alla 64.ma assemblea generale dell'Onu.

ABOLIZIONE IMPRATICABILE - «In questa fase di negoziati intergovernativi - sottolinea l'arcivescovo nell'intervento riportato dalla Radio Vaticana - l'abolizione del diritto di veto sembra essere meno praticabile. Una sua riforma è invece più opportuna e realistica. L'esperienza insegna che ci sono buone ragioni per l'avanzamento di posizioni in favore della riforma del diritto di veto con l'obiettivo di limitarne l'esercizio. In tante occasioni - prosegue monsignor Migliore - il suo impiego ha rallentato e addirittura ostacolato la soluzione di questioni cruciali per la pace e la sicurezza internazionale, permettendo la perpetrazione della violazione della libertà e della dignità umana».

CONSENSO MULTILATERALE IN PERICOLO - Per l'arcivescovo «troppo spesso è la mancanza di intervento che provoca un danno reale». «La riforma del diritto di veto - sottolinea - è allora tanto più necessaria in un tempo in cui il consenso multilaterale continua ad essere in pericolo ed è ancora subordinato alle decisioni di pochi. In questo contesto - aggiunge il presule - la Santa Sede riconosce l'importanza del parere espresso da altre delegazioni secondo cui i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dovrebbero impegnarsi a non dare un veto in situazioni in cui sono implicati il genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra e gravi violazioni del diritto umanitario internazionale».