23 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Il caso Cosentino e le elezioni regionali

Cosentino da Berlusconi: «Non mi ritiro»

«Il Premier non ha chiesto il mio ritiro, mia candidatura ancora più forte». Pd: «Giorno della vergogna»

ROMA - Nicola Cosentino non ritira la sua candidatura alla presidenza della Regione Campania: «L'ho detto a Berlusconi e lui ha preso atto», ha detto il sottosegretario all'Economia uscendo da Palazzo Grazioli, dopo aver incontrato il presidente del Consiglio.

SOLIDARIETÀ DA BERLUSCONI - «Ho detto a Berlusconi che mantengo la candidatura: ne ha preso atto e comunque non mi ha chiesto un passo indietro», ha riferito Cosentino, aggiungendo: «Il presidente mi ha espresso solidarietà. Conosceva le carte processuali» dell'inchiesta della Procura di Napoli che ha portato alla richiesta di misure cautelari nei suoi confronti «e lo stesso avvocato Niccolò Ghedini le aveva viste».

Due le motivazioni alla base della decisione di Cosentino: «Le ragioni del territorio che mi sostiene, e soprattutto ho sostenuto che non possono essere alcuni procuratori a decidere l'evoluzione democratica. Io sono l'espressione dell'intera regione Campania e quindi mantengo la mia candidatura che è ancora più forte di prima dopo quello che è successo».

LE PREOCCUPAZIONI DI FINI - Quanto alla posizione di Gianfranco Fini che ritiene inopportuna la candidatura di Cosentino, il sottosegretario ha detto: «Comprendo le preoccupazioni di Fini ed è giusto che le esprima. Ma deve anche comprendere che c'è una richiesta forte di cambiamento che arriva dal territorio». Insomma, ha aggiunto, «qualsiasi decisione dovrà avere il territorio come protagonista». In ogni caso, ha concluso il sottosegretario all'Economia, «non penso che i tempi della definizione dei candidati saranno brevissimi».

DURO IL PD - «Dopo la presentazione del ddl sul processo breve, senz'altro questo sarà ricordato come il giorno senza vergogna per il Pdl, visto che neanche una richiesta di arresto ferma una candidatura» reagisce il Partito Democratico con la capogruppo in commissione Antimafia, Laura Garavini.