9 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Reazioni. Giustizia e processo breve

Fini: «Accordo regge se testo non cambia in Parlamento»

Gasparri: «Ddl domani in Senato»

ROMA - L'accordo raggiunto ieri tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini sulla giustizia reggerà se il testo di legge per dare tempi certi ai processi non sarà modificato durante l'iter parlamentare. Lo ha precisato il presidente della Camera, Gianfranco Fini ospite di Otto e mezzo.

L'ACCORDO REGGERÀ - «Non so perchè non sia stato presentato oggi il testo - spiega Fini - non credo però che tarderà molto». A chi gli chiedeva se l'intesa raggiunta ieri col premier sia solida il presidente della Camera ha risposto: «Sono convinto che l'accordo reggerà a meno che il testo non sia diverso, e non lo credo, da quello che abbiamo detto, vedremo nel corso del dibattito. Il ddl però - puntualizza - dovrà essere valutato al termine dell'iter non all'inizio. Se verranno introdotti elementi in netta contraddizione con i principi che abbiamo definito insieme lo dirò con la stessa chiarezza di ieri». Una minaccia, gli viene chiesto? «Non minaccio nessuno - assicura Fini -, qualche volta sono minacciato, da chi? Da nessuno in particolare, non mi riferisco a tizio o a caio».

GASPARRI: «DOMANI IL DDL» - In merito al ritardo di presentazione del provvedimento sul processo breve, atteso per oggi, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri ha escluso che il ddl possa essere presentato oggi e rimandando tutti come minimo a domani, dopo l'approvazione bipartisan della legge che istituisce il 12 novembre come giornata del ricordo dei caduti nelle missioni di pace.