19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Riforma della Giustizia

Alfano: «E' necessario riformare anche la Costituzione»

Per il Ministro della Giustizia «va adeguata e modernizzata per efficienza ed equilibrio sistema»

ROMA - In un articolo scritto per il settimanale Panorama, il ministro della Giustizia Angelino Alfano rilancia l'ipotesi di una riforma, anche costituzionale, della giustizia per ridare efficienza all'intero sistema. «L'obiettivo della riforma - scrive il Guardasigilli - è quello di riportare in perfetto equilibrio i piatti della bilancia della giustizia, adeguando anche la Costituzione alle esigenze di efficienza e modernità di una democrazia compiuta».

Per il ministro «si tratta di affrontare non tanto il fiume inarrestabile della polemica politica che da sempre coinvolge il sistema giudiziario, ma soprattutto il livello di arretratezza e inefficienza nel quale, da oltre 50 anni, continuano a navigare sia il processo penale che quello civile».

Secondo Alfano «un passo di estrema importanza è segnato dalla riforma del processo civile di cui non si occupano quasi mai i polemisti di professione, incuranti del fatto che una giustizia ritardata equivale a una giustizia negata e che dietro ogni fascicolo arretrato ci sono donne e uomini che vedono infranta la loro attesa di decisioni equilibrate e fornite in tempi ragionevoli».

Nel suo intervento il ministro della Giustizia aggiunge anche che per il processo civile «si attende in media 960 giorni per la sentenza di primo grado e altri 1.500 per quella di appello, mentre il fardello dell'arretrato ammonta a oltre 5.400.000 procedimenti pendenti, con un trend di crescita apparentemente inarrestabile. Il processo penale - continua - viaggia con un bagaglio di processi pendenti che ammontano a oltre 3.600.000, per il primo grado si attendono in media 420 giorni, mentre in appello se ne aspettano altri 73 per ottenere giustizia».