23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Nuova influenza. Emilia Romagna

Virus H1N1, 410 i casi accertati in Emilia-Romagna

Il trattamento, la campagna di vaccinazione, l'informazione ai cittadini, la sorveglianza

BOLOGNA - Una normale influenza stagionale, non più pesante di altre influenze, da cui si guarisce senza gravi conseguenze, tranne casi eccezionali (l’uno per mille). Un’influenza – quella del virus H1N1 – che ha solo numeri più elevati a livello di diffusione: lo «scenario peggiore» che si può verificare è di oltre un milione di ammalati in Emilia-Romagna, il 25% della popolazione. Sulla campagna di vaccinazione e su come il servizio sanitario regionale si sta organizzando per affrontare il picco ha fatto il punto stamani l’assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni.

«Si tratta di una forma influenzale dal decorso benigno, rapido – ha ribadito Bissoni – . Il virus ha però una grande capacità di diffusione: per questo ci stiamo predisponendo ad affrontare quello che, nelle prossime settimane, potrebbe essere il picco pandemico. Ribadisco che si tratta di una forma influenzale benigna, per cui nessun allarmismo, nessuna psicosi: ciò che può danneggiare è la drammatizzazione della situazione».

Con ogni probabilità, domani a Roma fra le Regioni e il ministero «verrà definito puntualmente il Piano di vaccinazione – ha proseguito Bissoni – . Già sin d’ora sappiamo però che verrà fatto in due fasi: una prima fase comincerà al massimo il 15 di novembre, ma con buone possibilità di anticipare a ottobre, una seconda fase a dicembre-gennaio-febbraio. La Regione Emilia-Romagna si atterrà strettamente per quanto riguarda le categorie di persone da vaccinare alle decisioni prese in sede nazionale».

I casi in Emilia-Romagna
Sono 410 i casi di influenza A H1N1 accertati con esami di laboratorio che si sono verificati dal 25 maggio (primo caso accertato) al 4 settembre 2009, mentre sono 1.269 i casi segnalati nello stesso periodo. Secondo le indicazioni nazionali e regionali (Piani di controlli della pandemia influenzale) il sistema di sorveglianza prevede che gli esami di laboratorio per la conferma della presenza del virus A H1N1 siano limitati a monitorare casi di trasmissione locale ed eventuali cambiamenti nel genoma virale. La diagnosi di contagio infatti non è necessaria per prendere decisioni sul piano clinico poiché la malattia deve essere trattata come una normale influenza. Si conferma infatti che questa influenza si presenta con un quadro clinico molto leggero, ancora più blando dell’influenza stagionale, nella maggior parte dei casi con modesta febbre che si risolve nel giro di pochi giorni.

In Emilia-Romagna, come nel resto del Paese, l’influenza A H1N1 ha riguardato persone delle classi d’età più giovani: il 57% dei casi bambini e ragazzi fino a 20 anni, il 98% persone di età inferiore ai 60 anni. Il ricovero in ospedale, misurato nelle ultime 5 settimane, è del 3,4%: dei 32 casi ricoverati, 3 hanno richiesto il trattamento in terapia intensiva per complicanze polmonari. I casi critici riguardano il ragazzo di Parma ricoverato a Monza e una signora ricoverata all’ospedale di Cesena. Il ricovero è da limitare ai soli casi clinici gravi.

In generale, è da privilegiare l’assistenza a domicilio. In caso di sintomi occorre rivolgersi telefonicamente al proprio medico o pediatra di famiglia: sarà lui a valutare se è sufficiente una consulenza telefonica, se occorre un accesso all’ambulatorio, una visita domiciliare, se è opportuno un ricovero o una consulenza specialistica. Non occorre recarsi al Pronto soccorso: non è necessario dal punto di vista assistenziale e provoca rischi di diffusione dell’infezione. La Regione, soprattutto nelle settimane di picco epidemico, ha previsto l’attivazione di misure straordinarie, come ad esempio l’ampliamento, fino a copertura giornaliera, della continuità assistenziale (guardia medica) con il coordinamento di medici e pediatri di famiglia e la predisposizione di ambulatori pediatrici a libero accesso, per potenziare il sistema di assistenza territoriale. L’utilizzo di farmaci antivirali, secondo quanto previsto nelle linee guida ministeriali, è riservato ai casi più gravi a scopo terapeutico e, a scopo profilattico, alle persone con gravi deficit immunitari.

La campagna di vaccinazione
A livello nazionale, attraverso incontri tra ministero, Regioni, Istituto superiore di sanità, si stanno definendo le procedure e i tempi per la vaccinazione. E’ già definita la prima fase della campagna vaccinale, con inizio previsto per la seconda metà di novembre. Tuttavia, se il vaccino dovesse essere disponibile entro il mese di ottobre, la campagna potrebbe essere anticipata. Nella prima fase, i gruppi di popolazione a cui sarà proposta la vaccinazione sono il personale sanitario (in Emilia-Romagna circa 60mila operatori), personale dei servizi essenziali (vigili del fuoco, operatori dei servizi pubblici, personale delle scuole, donatori di sangue e così via, per un totale di circa 60mila persone); persone di età compresa tra i 2 e i 65 anni «a rischio sanitario» cioè con malattie croniche e disturbi del sistema immunitario (circa 400mila persone in regione).

In un incontro già previsto per domani, mercoledì 9 settembre, al ministero della Salute saranno affrontate problematiche ancora in discussione. Tra queste, l’ipotesi di proporre, fin dalla prima fase,  la vaccinazione alle persone con malattie croniche o disturbi del sistema immunitario di ogni età, e la proposta della vaccinazione alle donne in gravidanza se le specifiche sperimentazioni in corso sulla sicurezza del vaccino daranno esito positivo.

Nella seconda fase della campagna, prevista per gennaio-febbraio 2010, la proposta di vaccinazione dovrebbe interessare tutte le persone di età compresa tra i 2 e i 27 anni (circa 1 milione). Alla fine del programma dovrebbe essere vaccinato il 40% della popolazione italiana; in Emilia Romagna circa 1.600.000 persone.

Quest’anno dunque il Servizio sanitario regionale sarà impegnato con due campagne di vaccinazione antinfluenzale: la consueta vaccinazione contro l’influenza stagionale e la vaccinazione contro il virus A H1N1: i tempi delle due vaccinazioni saranno stabiliti definitivamente non appena sarà nota la data in cui sarà disponibile il vaccino contro A H1N1.

L’informazione ai cittadini
Fin dalla prima metà di agosto, la Regione ha predisposto e diffuso in tutte le sedi dei servizi delle Aziende sanitarie materiale informativo (depliant e locandine) sull’influenza A H1N1 con indicazioni sulle precauzioni da adottare per proteggersi e contrastare la diffusione del virus e sui comportamenti da adottare in caso di sintomi. Sono in fase di preparazione, insieme all’assessorato regionale alla Scuola e alle autorità scolastiche, iniziative informative dedicate ai bimbi e agli adolescenti della scuola dell’obbligo.

Il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (attivo tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30), è a disposizione dei cittadini per fornire informazioni e, se necessario, può mettere in contatto chi chiama, senza alcun costo, con i Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl.

Nelle prossime settimane saranno predisposti specifici materiali informativi sulle campagne di vaccinazione contro l’influenza A H1N1 e contro l’influenza stagionale.

La sorveglianza sulla diffusione del virus A H1N1
Dopo i primi casi registrati in Messico nel mese di aprile e la successiva diffusione dell’epidemia anche in Italia e in Emilia-Romagna, la Regione ha adeguato le misure di sorveglianza e controllo (già previste dal Piano pandemico regionale approvato con delibera 975 nel 2007) all’evolvere del quadro epidemiologico e delle disposizioni degli organismi sanitari nazionali e internazionali. Il sistema di sorveglianza, indispensabile per seguire l’andamento dell’epidemia, è stato progressivamente adeguato: da una prima fase in cui per ogni caso sospetto avveniva la segnalazione e la diagnosi di laboratorio, si è passati a una fase in cui, pur mantenendo la segnalazione dei casi sospetti, gli esami di laboratorio sono stati limitati ad alcune tipologie per monitorare la trasmissione locale ed eventuali cambiamenti del genoma virale. Si dovrà poi, nel prossimo futuro, passare a un sistema di sorveglianza più snello che rilevi il tasso di incidenza settimanale per classi di età – «sistema di sorveglianza sentinella» dell’influenza basata sulla segnalazione delle sindromi influenzali da parte dei medici e pediatri di famiglia (Medici sentinella) – , da una rilevazione campionaria degli accessi al Pronto soccorso e dalla registrazione dei casi trattati in terapia intensiva. Il Servizio sanitario, così come prevede il Piano regionale pandemia, è comunque preparato a intervenire e a far fronte alle necessità assistenziali e di controllo epidemiologico assicurando anche una operatività sulle 24 ore.

I casi accertati in Italia, in Europa, nel mondo
In Italia sono stati confermati 2.058 casi con 1 decesso (al 7 settembre). Un numero sottostimato (sempre per la limitazione degli esami di laboratorio a casi di trasmissione locale e per la verifica di eventuali cambiamenti nel genoma del virus); secondo le stime del Ministero della salute i casi accertati sarebbero almeno 6.000. Il totale dei casi accertati in Europa è di 48.269 con 121 decessi (Fonte European Centre for Disease Control ECDC, bollettino del 6 settembre), nel mondo sono 254.206 con 2.837 decessi (Fonte, bollettino del 4 settembre).