28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Polemica Feltri-Boffo

Feltri: «Scuse a Boffo? Non ho motivi per scusarmi»

«L'unica velina è messa in circolazione da servizi vaticani»

MILANO - Il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, non fa nessuna marcia indietro nel caso Boffo e, a Radio Anch'io, risponde con una laconico «chiedere scusa? a chi e per cosa? Non capisco» quando viene sollecitato da un ascoltatore a fare dietro front nella polemica accesa nei confronti del direttore di Avvenire.

«Io - dice Feltri - non ho nessuna arma se non la penna e da questa vicenda traggo un unico insegnamento: che in Italia si può parlare male solo di alcuni ma se si svelano gli altarini di altri si viene sommersi dagli insulti». Feltri, poi, difende il documento che ha pubblicato su Boffo: «non è una velina ma un decreto penale di condanna in cui si accenna a molestie a sfondo anche sessuale. C'è una velina, ma non è questa, fatta circolare dai servizi segreti del Vaticano».

Infine, il direttore del Giornale, respinge le accuse di mettere in atto «vendette» di altri e ribadisce che la vita privata del direttore di Avvenire è importante e quindi 'notiziabile' perchè «Boffo non è un cittadino qualsiasi, ma il direttore del giornale della Cei, ovvero il portavoce del Vaticano». A seguire, Feltri spiega anche che «le rivelazioni sul direttore dell'Avvenire non hanno nessun collegamento con i respingimenti. Mi sono occupato di questa cosa perchè ho finalmente avuto la documentazione di un fatto che si sapeva ma che non si poteva dare senza le prove. Mi sembra azzardato trovare un collegamento con i respingimenti».

Di contrario avviso il direttore dell'Unità, Concita De Gregorio, ospite della stessa trasmissione. «Non si possono paragonare posizioni come quella di un privato cittadino con il presidente del consiglio - dice De Gregorio - perchè è ovvio che chi si rivolge al premier lo fa per ottenere qualcosa». Per il direttore del Riformista, Antonio Polito, l'errore di Feltri in questa vicenda è stato nel fatto di sostenere che Boffo «sarebbe un noto omosessuale mentre questo non risulta da nessuna parte. Secca la replica di Feltri: «gli atti ci sono, peccato che gli atti li può tirare fuori solo Boffo che sa quello che è accaduto».

Ospite della trasmissione anche il direttore di Libero Maurizio Belpietro, che ha fatto notare come le azioni di Feltri abbiano innescato una reazione di protesta «violenta» e immotivata, a differenza di altre querelle sollevate da editoriali e da prese di posizione sulla stampa.