6 maggio 2024
Aggiornato 03:31
Polemiche sull'informazione

Ordine giornalisti: «No a intimidazioni e minacce»

Paissan: «Si mettono in discussione autonomia e libertà stampa»

ROMA - «La decisione del Presidente del Consiglio dei Ministri di adire le vie legali contro Repubblica e il gruppo editoriale L'Espresso per le opinioni sulle note vicende che hanno coinvolto recentemente il Capo del Governo, non può non suscitare apprensione e allarme in quanti ritengono che misure di questo genere, assunte per di più da chi riveste la più alta responsabilità politica e istituzionale del Paese, finiscono per mettere in discussione gli spazi di autonomia e di libertà di opinione e di stampa in Italia».

Lo afferma Enrico Paissan, vice presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

«Questa iniziativa - prosegue - si inserisce in un clima e in una serie di atti legislativi o di proposte di legge (come quella sulle intercettazioni) che tendono a comprimere e limitare fortemente il ruolo e l'impegnativo lavoro dei vari soggetti del giornalismo e dell'informazione».

«Già nel passato - aggiunge Paissan -, l'Ordine Nazionale dei Giornalisti ha avuto modo di denunciare l'assunzione da parte di soggetti politici di vario orientamento, basti citare la querela, poi saggiamente ritirata, dell'onorevole D'Alema nei confronti di Forattini» di azioni «che si avvicinano molto all'intimidazione, all'avvertimento e alla minaccia. Non è certo con misure come queste che il sistema politico di governo può pretendere rispetto e credibilità da quanti svolgono il lavoro giornalistico al servizio dei fatti e del diritto dei cittadini ad una informazione libera e indipendente».