6 maggio 2024
Aggiornato 06:30
In piena polemica con il Vaticano sull'immigrazione clandestina

Berlusconi rischia se rompe con la Chiesa (Economist)

«Ma non è vero che l'esecutivo ignora sofferenze richiedenti asilo»

ROMA - In piena polemica con il Vaticano sull'immigrazione clandestina, il governo italiano ha anche le sue ragioni ma deve essere prudente, scrive il settimanale britannico The Economist: «la Storia sembra indicare che gli esecutivi in disaccordo con la Chiesa non durano molto, e il premier Silvio Berlusconi è già malvisto dal clero per la sua vita privata».

L'articolo intitolato «Boat-race people« tratta della morte in mare dei 73 clandestini eritrei provenienti dalla Libia e racconta le loro sofferenze. L'Economist ricorda che il governo italiano ha avviato la politica dei rimpatri, ma smentisce che sia colpevole di crudeltà o di omissione di soccorso. «Non esiste alcuna prova che l'Italia ignori le sofferenze di coloro che riescono a raggiungere le sue acque territoriali», afferma il settimanale. Proprio i superstiti eritrei del resto, lasciati alla deriva da altri paesi, sono stati soccorsi dall'Italia non appena è stata rilevata la presenza della loro barca.

La vera obiezione, osserva l'Economist, è piuttosto che la nuova legge impedisce di fatto ai clandestini di chiedere asilo anche se rientrano nella categoria di coloro che hanno diritto alla protezione umanitaria (circa un terzo del totale, secondo le stime italiane), e che questi vengono poi espulsi verso la Libia, «un Paese non democratico la cui dirigenza non si preoccupa dei diritti umani».