8 maggio 2024
Aggiornato 01:00
Diritti degli immigrati

Cl si schiera con i Vescovi: «Non è uno scoop»

Confermata presenza di ministri ed esponenti legisti al Meeting

RIMINI - Nel match tra Umberto Bossi e la chiesa cattolica sui temi dell'accoglienza degli immigrati, il popolo di Comunione e liberazione si schiera dalla parte dei vescovi. Nel giorno di inaugurazione della trentesima edizione del Meeting dell'amicizia tra i popoli - che richiama ogni anno migliaia di cattolici a fine estate a Rimini - la posizione del Movimento di don Giussani pare abbastanza scontata e allineata al quotidiano Avvenire e al Vaticano e ai diritti degli immigrati.

«Che il Meeting sia al fianco dei vescovi non penso che sia un grande scoop» dice in mattinata, senza sorridere troppo, Emilia Guarnieri presidente del Meeting. Poche parole e poche polemiche. Tanto che la presenza del ministro leghista Roberto Calderoli, prevista per domani pomeriggio, quella di Luca Zaia, del sindaco di Verona Flavio Tosi e del capogruppo alla Camera Roberto Cota sono assolutamente confermate. «Non mi risulta nessuna variazione nel programma» taglia corto Guarnieri.

«Non mi sembrano assolutamente inutili le parole pronunciate dai vescovi italiani - aggiunge il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, ciellino del Pdl - rappresentano un richiamo a non essere indifferenti davanti alla tragedia dell'immigrazione. Tuttavia l'opposizione fa male a strumentalizzare questa tragedia». «Qui - aggiunge Lupi da Rimini - non si discutono le leggi che abbiamo fatto sull'immigrazione e che abbiamo ovviamente condiviso. Il richiamo dei vescovi è a non restare indifferenti rispetto a tragedie umane, e suona come un richiamo alle Nazioni ed alla Ue ad assumersi le proprie responsabilità in materia».

Anche il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, presente oggi alla kermesse ciellina, si è detta «onorata di partecipare a un appuntamento importante per un cattolica impegnata in politica, un vero punto di riferimento», prima di prendere le difese della Cei. «E' giusta la preoccupazione dei vescovi» dice commentando la morte di diversi immigrati nelle acque del Mediterraneo e le sparate del Senatur. «Quando si tratta di diritti umani credo che la chiesa abbia più che diritto a esprimere preoccupazione e a dire la sua. Il Governo ha dimostrato di rendere omaggio alla tradizione italiana che ci vede pronti ad accogliere chi viene nel nostro paese fuggendo dalla morte e dalla miseria».