2 maggio 2024
Aggiornato 04:00
La Lega all'attacco a Ferragosto

Bossi attacca l'inno e propone: «Stato regali terreni ai giovani»

Il leader della Lega ne ha già parlato a Tremonti

PONTE DI LEGNO - La Lega all'attacco, a Ferragosto, sull'inno nazionale, i dialetti, le gabbie salariali, Barbarossa e «Roma ladrona». Gli attori sulla piazza sono Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Prima che Bossi, in una intervista a Sky Tg 24, lanci la proposta: Lo Stato regali terreni ai giovani per renderli produttivi e dare un lavoro alle giovani generazioni.

«In agricoltura mancano i giovani, sono tutti vecchi. I giovani qualche lavoro dovranno trovarlo. Se ci sono terreni agricoli che costano allo stato ma non rendono - ha detto Bossi - allora è meglio darli ai giovani, che non li facciano costare li facciano rendere». Una proposta che è già stata illustrata al ministro dell'Economia Giulio Tremonti, ma non è ancora una bozza concreta.

La bozza di legge sul dialetto è pronta e verrà approvata presto, ha affermato invece il ministro della Semplificazione Calderoli, che ha consegnato ieri a Umberto Bossi in vacanza a Ponte di Legno il testo di legge sull'argomento caro al leader leghista. «L'anno scorso a Ferragosto - ricorda Calderoli - ho portato la bozza del federalismo fiscale che in meno di un anno è diventata legge. Oggi Bossi ha in mano la bozza di legge sui dialetti e vi garantisco che non durerà tanto di più per diventare legge». Il testo all'esame di Bossi prevede l'obbligatorietà dell'insegnamento a partire dalle scuole primarie.

Calderoli fa notare che già nel 2006 la Lega aveva presentato una proposta di legge costituzionale per tutela della lingue locali, dei dialetti e della lingua italiana. «La lingua di oggi - ha osservato - non è la lingua italiana ma il dialetto romanesco che ci porta la Rai».

Bossi invece sceglie l'attacco all'Inno nazionale. «Quando si canta il nostro inno, il Va pensiero, lo cantano tutti perché tutti conoscono le parole, non come quello italiano che nessuno conosce», ha detto il leader della Lega a Ponte di Legno. Una disaffezione, ha detto Bossi, che «vuol dire che gli italiani ne hanno piene le scatole».